Le Forze dell’Ordine costretti ad operari tra mille difficoltà C’è bisogno di nuovi strumenti per rendere un personale più efficiente ed efficace. Ci risiamo. Ennesimo furto dopo un mese esatto ad un laboratorio di pelletteria a Piancastagnaio. Borse di pregio non finite, destinate ad una grande “griffe italiana”, prendono il volo, in un’azione criminosa su commissione, e, questa volta, con l’aiuto del giorno, visto che la violazione è stata compiuta nell’ora di cena, di una tranquilla domenica sera. La cronaca, purtroppo, è la solita con indagini, ipotesi, forze di polizia che brancolano nel buio. Già le forze di polizia, o meglio i nostri Carabinieri, che da sempre vigilano sulla sicurezza a Piancastagnaio, e per tante persone rappresentano, oltre ad un segno di tranquillità paesana, uomini amici che in più occasioni, prima di reprimere, ti consigliano e cercano di metterti su una strada buona. A me, i Carabinieri, a parte quelli che vedo ogni anno nei classici calendari dell’arma, con i baffoni neri, e il mantello e la “lanterna” in testa con l’orifiamma dorata, hanno sempre dato un senso di sicurezza e doveroso rispetto, forse anche timore. Fin da piccolo, ero abituato a vederli sempre e non necessariamente, in occasione di fatti negativi. A parte il fatto, che negli anni passati, anche la statistica di furti e furtarelli era minima, e, se ti spariva qualcosa, prima di passare alle vie giudiziarie, contattatavi quella persona che ti avevano indicato, pregandolo di riportarti “lo stereo dell’auto”, o dicendogli di “non rubarti più la benzina”, se non voleva magari qualche cazzotto prima di una denuncia! I nostri anni recenti, gli anni delle restrizioni, hanno colpito duramente le forze dell’ordine. Anche nell’Amiata, purtroppo, la mannaia della crisi ha colpito duramente corpi di polizia, riducendo il personale e abolendo compagnie, che per anni hanno garantito controllo e servizio d’ordine nei nostri paesi. Una delle compagnie che sono state abolite, per esempio, è quella di Abbadia San Salvatore. Ad Abbadia , infatti, la caserma di Via San Giovanni, ora tenenza , aveva un grosso numero di Carabinieri, più o meno 45-50 unità, che facevano un prezioso servizio in tutti i paesi dell’Amiata. Oggi, con l’annessione alla Compagnia di Montalcino, la declassazione della Caserma di Abbadia, i problemi legati alla sicurezza, sull’Amiata, sono aumentati, anche per la vastità delle zone da controllare poste sotto la giurisdizione della nuova Compagnia. Problemi che sono diventati più pesanti con l’aumento delle popolazioni, con un mondo sempre più etnico, con nuove forme di criminalità e un’ondata di reati che turbano l’ordine pubblico delle nostre zone. Si sa che i militari dell’arma, sono costretti ad operare in mille difficoltà, con mezzi sempre meno efficienti e turni massacranti. Superfluo dire, che uno stato che si dichiara al servizio del cittadino, e che preferisce risparmiare sulla sicurezza dei suoi abitanti, non può dirsi tale. Noi, sull’Amiata, forse eravamo abituati a pochi casi criminosi durante l’anno. I casi di cronaca nera eravamo abituati a guardarli in televisione, al telegiornale. Oggi la situazione è decisamente cambiata, e c’è bisogno di nuovi strumenti e personale efficiente da parte delle forze dell’ordine, un servizio che possa garantire la sicurezza sia dei cittadini che delle attività produttive, risorse necessarie della nostra popolazione. Certo, mentre ad Abbadia si è festeggiato con la presenza di oltre cento Carabinieri attivi e congedati, il grande Maresciallo Egidio Ventresca, per i suoi oltre 40 anni di servizio nel paese Amiatino, non ci rimane che rimpiangere i grandi uomini dell’Arma, che, a due a due, passeggiavano in paese, assicurando ordine e sicurezza. Cose d’altri tempi, “da calendario dell’arma”, come detto in apertura di questo mio ”A mio dire”.]]>
A mio dire. La "Spending review" e la sicurezza dei cittadini
- Autore dell'articolo:Redazione
- Articolo pubblicato:17/06/2015
- Categoria dell'articolo:A mio dire
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