Vivo d'Orcia. Ritrovata neonata in un cassonetto della spazzatura. E' viva ed è in buone condizioni di salute

Amiatanews (Marco Conti) Vivo d’Orcia: 20/03/2016 Il ritrovamento questa mattina alle 8:45. Immediato l’elisoccorso per il trasporto alle Scotte.  Un vero e proprio miracolo nella domenica delle Palme a Campiglia d’Orcia, frazione di Castiglione d’Orcia per il ritrovamento ed il felice salvataggio di una neonata, dapprima trovata all’interno di un cassonetto della spazzatura e subito dopo, trasposrtata con l’elisoccorso del 118 presso il nosocomio senese delle Scotte. Una vera e propria benedizione per tutta la comunità il salvataggio di “Claudia”, questo il nome che sembra verrà dato alla piccina, che, abbandonata in una scatola di cartone, è stata ritrovata, questa mattina, da una donna che si accingeva a gettare la spazzatura. L’aver subito allertato il 118 è stato determinante, visto che la piccina, per il freddo, iniziava a divenire cianotica. Ricoverata d’urgenza a Siena, presso il Dipartimento Materno-Infantile, in Terapia Intensiva Neonatale del Santa Maria delle Scotte, la neonata, di poco meno di 3 kg, è ora in buone condizioni e viene nutrita col latte della Banca del Latte, centro tanto fondamentale quanto necessario. I Carabinieri hanno iniziato da subito le indagini sulla drammatica faccenda.


Riprendiamo dai colleghi di www.oksiena.it le dichiarazioni del responsabile dell’Azianda Ospedaliera Senese, Pieruuigi Tosi e del Dipartimento Materno-Infantile e del reparto di Ostetricia e Ginecologia, Felice Petraglia. “Si tratta di un piccolo miracolo – afferma emozionato Pierluigi Tosi, direttore generale AOU Senese – perché di lì a poco sarebbe passato il camion che raccoglie i rifiuti e per lei non ci sarebbe stato più nulla da fare. La piccola, che probabilmente sarà chiamata Claudia, pesa 2,880 kg e viene nutrita con il latte umano della nostra Banca del Latte”. La neonata rimarrà ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale, diretto dalla dottoressa Barbara Tommasini. Una vicenda che pone interrogativi cui si può dare soluzioni. “Partorire in ospedale e mantenere l’anonimato – aggiunge il professor Felice Petraglia, direttore Dipartimento Materno-Infantile e del reparto di Ostetricia e Ginecologia – è possibile grazie al progetto ‘Mamma Segreta’, attivo in tutta la Toscana. La nostra regione ha infatti una grande tradizione di civiltà per tutelare al massimo la maternità e l’infanzia”. .
 Auguri dunque alla nostra “Claudia”.
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