Piancastagnaio. Silvana Traversi, inaugura il nuovo anno con il suo romanzo "Noi Donne"

Sabato 16 gennaio, verrà presentato il terzo romanzo della scrittrice amiatina. Sarà presentato sabato prossimo, 16 gennaio, il nuovo romanzo “Noi donne” (sottotitolo “che non è tardi per la vita”), la terza opera letteraria di Silvana Traversi, scrittrice e pittrice di Piancastagnaio. A circa un anno di distanza dal suo “La Ragazza Istriana”, torna dunque la scrittrice amiatina, che mette, ancora una volta, le donne al centro della sua narrazione. Casa editrice è la “Echinos” fondata dalla stessa Traversi pochi anni fa. Saranno gli amici e collaboratori della scrittrice, Maria Rosaria Palomba, Barbara Magini e Nicola Berardo, a  presentare il suo nuovo romanzo. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Piancastagnaio e dalla Pro Loco, si terrà, alle 17, presso la sala della Biblioteca Comunale, in una giornata che vedrà la scrittura, la cultura e lo studio protagoniste anche con il “Premio Guidotti”, il riconoscimento allo studente di Piancastagnaio che ha ottenuto il voto più alto al diploma di maturità. Riportiamo la presentazione di Nicola Berardo, che ringraziamo per la collaborazione.

A dire il vero, lo aspettavamo. Ecco infatti, dopo “Villa Carlotta” e “La Ragazza Istriana”, il terzo romanzo di Silvana Traversi: “Noi, Donne”. Sottotitolo che è una frustata necessaria. Le protagoniste, chi per un verso chi per un altro, quale prima quale dopo, hanno trovato il coraggio di compiere il passo verso la conoscenza di se stesse, e di proseguire su quell’unico giusto cammino di ricerca. Sono donne ”normali” che hanno deciso finalmente di scegliere, senza nessuna rivendicazione femminista da copertina. Tanto è vero che per voce, e per comportamento, non solo di una di loro, viene ribadito con dirompente semplicità e dirittura d’animo, che solo attraverso l’autoconoscenza si può realizzare la missione di vita: amare ed essere amati. Nonostante gli eventi che coinvolgono gli attori siano talora perfino drammatici, non è, questo, un romanzo triste e lacrimevole. Tutt’altro: il filo conduttore sono proprio il coraggio, la riconquista non facile della fiducia in se, la voglia di lottare fino in fondo, l’accettazione non certo passiva dell’inevitabile compimento della vita, la valorizzazione di ogni attimo che ci viene regalato e al quale dobbiamo conferire il senso, oserei dire la degustazione convinta e completa d’ogni piacere dello spirito e anche del corpo – in una misura che ne accresce il valore. Nessuna lussuria o goduria fini a sé stesse, bensì apprezzamento e tutela dell’Io a mezzo d’ogni occasione pur sempre plasmabile dalla nostra libera volontà. Si trova sottolineato, nelle pagine di “Noi, Donne”, che beltà ed equilibrio esteriori non possono dissociarsi dalle virtù dell’anima. Non certo virtù eroiche, quanto ben più ”naturalmente” quelle quotidiane che non richiedono – Silvana lo fa capire con magistrale chiarezza – meno impegno e rispetto di sé e dell’Altro. Per dare una chiusura che sia invece principio, mi sia permesso citare le ultime parole che Lea dice a Stefano: «…stasera poi è una serata speciale… dopo che ho letto il libro ho capito ancor meglio che nella vita bisogna prendere al volo tutte le opportunità che ci offre, e non lasciarsele assolutamente scappare. Stasera sarà sicuramente una di quelle occasioni». Un romanzo che ci fa capire ancora la capacità di indagine partecipata di Silvana Traversi – indagine dell’animo umano nella sua semplicità, quella che lo fa vero. Nicola Berardo
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