Piancastagnaio. “Aderisco al Movimento GeotermiaSì perché voglio difendere il lavoro nella mia terra.”

Amiatanews: Piancastagnaio 09/02/2019
Gabriele Ciaffarafà, giovane imprenditore, dà le motivazioni della sua scelta

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gabriele Ciaffarafà, imprenditore di Piancastagnaio da sempre in accordo con le motivazioni del movimento Geotermia Sì.

“Sono Gabriele Ciaffarafà, gestisco con mio fratello un’impresa edile a Piancastagnaio ereditata dai nostri genitori: la Edilmonte, un’azienda storica che opera sull’Amiata da circa 40 anni, conosciuta in zona semplicemente come impresa Ciaffarafà. Ho aderito al Movimento Geotermia Sì, insieme a tanti altri imprenditori dell’Amiata, perché voglio difendere il lavoro e la possibilità di un futuro nella mia terra.
La geotermia è una risorsa insostituibile per il buon funzionamento del nostro tessuto economico. Io vivo e lavoro a Piancastagnaio. Qui, l’industria della pelletteria che crea migliaia di posti di lavoro, è favorita in parte dalla risorsa geotermica: alcune pelletterie hanno, infatti, ricevuto contributi dal Cosvig e con il teleriscaldamento ottengono risparmi consistenti nella gestione degli ambienti. L’altra importante realtà che dà lavoro a molte famiglie è Floramiata, le cui serre vengono riscaldate grazie all’energia geotermica prodotta nel sottosuolo. Poi c’è l’occupazione diretta e l’indotto legato alla presenza di Enel.
La geotermia è il motore di tante altre piccole e medie imprese dell’Amiata: prendo a riferimento la mia azienda, che dà lavoro a circa 30 famiglie del posto, che per una piccola comunità come la nostra non sono poca cosa. In questi anni, la crisi economica è stata devastante per il settore edile e posso tranquillamente affermare che se stiamo ancora in piedi, è grazie alla geotermia, visto che gran parte del lavoro ci arriva dalle pelletterie, da Floramiata e da Enel. Lo stesso vale per decine d’imprese della zona.
È un intero sistema economico che ruota e vive attorno alla risorsa geotermica. Tagliare gli incentivi alla geotermia, come prevede la bozza di decreto del Governo FER1, significa creare un danno economico senza precedenti, che metterà in ginocchio le comunità della montagna.
La Fabbrica geotermica è il nostro presente e vogliamo che resti il nostro futuro.
A Piancastagnaio partirà a breve il progetto del teleriscaldamento, che oltre a portare un risparmio al singolo cittadino per scaldare il proprio appartamento e maggior benessere, permetterà la dismissione di migliaia di caldaie a combustione fossile. Anche questa opportunità potrebbe essere definitivamente compromessa dalla scelta del Governo di togliere la geotermia dagli incentivi destinati alle rinnovabili. Ma la geotermia è energia rinnovabile.
Auspico che la mia testimonianza sia di stimolo per molti altri cittadini non solo dell’Amiata, affinché si uniscano a questa nostra mobilitazione.
Agli ambientalisti da salotto che contrappongono lo sviluppo turistico allo sfruttamento della risorsa geotermica e fanno del terrorismo psicologico sui rischi per la salute e per l’ambiente senza conoscere realmente lo stato delle cose, chiedo di avere più rispetto per la montagna e i suoi abitanti.
Il vero ambientalismo tutela il benessere complessivo del territorio, non solo la  natura, il paesaggio ma anche  le persone. E lotta contro lo spopolamento dei territori. Noi imprenditori amiatini rispondiamo come abbiamo sempre fatto, rimboccandoci le maniche. Stiamo lavorando tutti uniti insieme alle istituzioni ad un progetto concreto per rilanciare l’Amiata con particolare riguardo al settore turistico”.

Gabriele Ciaffarafà

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