Amiata. Geotermia: la posizione della Bramerini su Sorgenia.

L’assessore Bramerini risponde alla lettera dei comitati sulle ricerche di Sorgenia La Regione Toscana, con la legge regionale 25/02/2015 n. 17 (“Disposizioni urgenti in materia di geotermia”), ha inteso raggiungere i seguenti obiettivi, “quello di dettare criteri e parametri per la corretta distribuzione sul territorio dei permessi di ricerca (che giustifica la sospensione  per sei mesi del procedimento di rilascio degli stessi) e la sospensione dell’atto di assenso per la realizzazione di pozzi esplorativi (che determina l’effettivo impatto sull’ambiente), nell’ambito di un permesso di ricerca già rilasciato”. Così nell’incipit della “lettera”  (per l’esattezza della  “relazione” della  responsabile  delle politiche ambientali, settore energia, Carla Chiodini ) che l’assessore  Bramerini ha fatto pervenire ai comitati amiatini (Comitato ambiente Amiata, Movimento di cittadinanza per la informazione e la partecipazione alle scelte del territorio del comune di Abbadia San Salvatore; Sos Geotermia, coordinamento dei movimenti per l’Amiata e Rete nazionale Nogesi Amiata), i quali  in data 17 febbraio us si erano rivolti a lei e al presidente Rossi,   per chiedere ragione –  in regime di “moratoria” geotermica – dei lavori di ricerca massivamente condotti in quei giorni dalla società Sorgenia Geothermal  nel comune di Abbadia San Salvatore e limitrofi. “La legge non si applica pertanto ai permessi di ricerca già rilasciati in quanto tali; saranno però sospese le istanze di proroga dei permessi di ricerca  e le eventuali istanze di modifica del permesso, nel caso si richieda l’autorizzazione alla perforazione dei pozzi esplorativi. L’interpretazione appare corretta, poiché la legge dispone di regola per l’avvenire e la retroattività della sospensione avrebbe comportato la lesione di diritti soggettivi sorti legittimamente in capo ai titolari delle autorizzazioni”. E, ai comitati, che obiettavano, che senso avesse approvare una legge di moratoria per sei mesi per avere il tempo di verificare “la sostenibilità ambientale e socio-economica dei territori interessati dai permessi di ricerca relativi alle risorse geotermiche”, mentre si continuava a  permettere alle società di andare avanti con le ricerche, come stava avvenendo in una area già altamente interessata dallo sfruttamento geotermico,  come l’Amiata,  la regione risponde nel seguente modo. “ È, al momento, consentita la prosecuzione delle attività di ricerca, nonostante le ‘cautele’ espresse dal Paer relativamente allo sviluppo della geotermia in quel territorio; saranno tuttavia oggetto di approfondita e attenta analisi le eventuali ulteriori richieste di sviluppo delle indagini. I comitati amiatini, però, non ci stanno. E rilanciano: “La vera moratoria è quella da noi richiesta, sulla quale la Regione non si è pronunciata, che non solo dovrebbe escludere ulteriori ricerche e ulteriori pozzi e nuove centrali, ma dovrebbe interessare la ‘moratoria’  di tutte le attuali centrali flash di Piancastagnaio  e Bagnore, almeno per il tempo (previsto per fine 2016) dell’esito dello  studio che la Regione ha ulteriormente commissionato all’ARS, in  collaborazione con i medici di base dei comuni dell’Amiata, oltretutto con un impegno finanziario di oltre 800.000 euro, che dovrebbe –  secondo la Regione –  chiarire i fattori di criticità  sanitarie che il primo studio ARS ha evidenziato con +13% di mortalità sull’Amiata, rispetto a  altre aree della Toscana non geotermiche e con punte di oltre il 30% di  tumori in alcuni nostri comuni”.]]>

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