Un cronometro collaudato.

Un cronometro collaudato: inizia la stagione estiva. Sembra scoccata di nuovo l’ora della contestazione, delle prese di posizione contro o a favore di situazioni croniche esistenti sull’Amiata. Ad ogni inizio di stagione, dell’arrivo del turista (???) e del ritorno dell’originario, si potrebbe quasi rimettere l’orologio. Tutto è diritto, tutto è libertà compresa la mia che sta scrivendo. Quel che non comprendo, da decenni, è questo scoccare del tempo di un cronometro al contrario, per iniziar a parlar dell’Amiata come il centro dell’inquinamento, delle malattie, dei problemi, della disattenzione, della politica al rovescio e chi ne ha più di metta. Confidiamo comunque nella involontarietà, ma il rischio di mettere “incertezza” in molto del lavoro altrui è fatto (quasi) certo. Come, per fare un esempio ben noto, quello degli operatori economici ed associazioni operanti nel settore dell’accoglienza e della promozione. L’esprimere il proprio punto di vista è cosa giusta e non in discussione, e ben venga. Mi confondo però nel vedere una propaganda che da sicure ragioni, trasforma in accusa lo stesso territorio di cui si erge a protettrice, per divenire poi palla e calcio da rimandare e dare. Un tagliare ancora a pezzi una Montagna che da “sacra” è divenuta “dissacrata”, gioco delle parti, un tamburello tra i due (?)versanti,  i “pro e i contro”. Confidiamo nel pubblicare veri momenti di riflessione, quelli liberi da qualunquismi e paturnie.]]>

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