Siena. Alle Scotte, il primo caso di intervento a cuore fermo, salva la vita ad una donna

Amiatanews: Piancastagnaio 14/02/2016 Giuseppe Oliveri, direttore Neurochirurgia Ospedaliera AOU Senese: “L’intervento è stato effettuato con craniotomia in arresto di circolo, a causa di una emorragia” La riuscita dell’intervento grazie al perfetto coordinamento delle strutture di Siena e Grosseto Il fatto accaduto nella giornata di giovedì 11 Febbraio.

Eccezionale intervento in emergenza, a cuore fermo, effettuato al policlinico Santa Maria alle Scotte salva la vita ad una donna con aneurisma cerebrale, giunta in elisoccorso dall’ospedale di Grosseto. È la prima volta che viene fatto un intervento del genere in emergenza in Toscana, vista anche la particolare organizzazione ospedaliera necessaria. Il perfetto coordinamento tra i due ospedali, l’immediato intervento dell’elisoccorso, e la prontezza organizzativa del policlinico senese, oltre alla specifica competenza e specializzazione dei professionisti intervenuti, hanno contribuito a risolvere brillantemente il caso, dopo 7 ore di sala operatoria. “L’intervento – spiega il neurochirurgo Giuseppe Oliveri, direttore Neurochirurgia Ospedaliera AOU Senese– è stato effettuato con craniotomia in arresto di circolo, a causa di una emorragia cerebrale complessa per la rottura di un aneurisma, correttamente e tempestivamente inquadrata dai colleghi del pronto soccorso grossetano. L’immediato intervento della Radiologia Interventistica ha permesso di escludere la possibilità di trattamento endovascolare e con microchirurgia tradizionale, e abbiamo quindi effettuato un intervento di chirurgia maggiore, a cuore fermo, con una grande collaborazione da parte di tutti i professionisti reperibili: neurochirurghi, neuroanestesisti, personale infermieristico e operatori sanitari della sala operatoria di neurochirurgia, cardiochirurghi della Chirurgia dei Grossi Vasi, cardioanestesista, neurologo di reparto, tecnici perfusionisti, infermieri della cardiochirurgia. Una squadra di eccellenza – prosegue Oliveri – che ha permesso di fronteggiare l’urgenza di tale trattamento, determinata dall’alta incidenza di risanguinamento precoce della malformazione, con rischi di conseguenze cliniche infauste per la paziente”. A circa un’ora dalla diagnosi effettuata a Grosseto è stato possibile quindi iniziare l’intervento a Siena che è andato avanti per tutta la notte, con successivo trasferimento della paziente in terapia intensiva neurochirurgica e risveglio a distanza di ventiquattr’ore dall’intervento. “Un intervento di questo tipo – commenta Pierluigi Tosi, direttore generale AOUS – che coinvolge così tante professionalità differenti è possibile solo in un grande ospedale. Inoltre, il fatto che sia stato condotto dal personale reperibile è indice di una professionalità diffusa a tutti i livelli e pronta sempre a intervenire. La chirurgia maggiore non è frutto solamente delle capacità del singolo, pur fondamentali, ma anche e sopratutto di un modo di essere di tutte le persone che collaborano all’intervento. E’ inoltre importante evidenziare la centralità del nostro policlinico nel sistema di area vasta e la fattiva collaborazione con gli ospedali del territorio, in questo caso Grosseto”.


Fonti Comunicato stampa

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