Incontri tra la bellezza dell’arte nelle terre senesi, della Val d’Orcia e dell’Amiata.
Un viaggio nelle terre senesi, della Val d’Orcia e dell’Amiata in compagnia di Sabina Romagnoli, conosciuta critica d’arte ed organizzatrice di mostre di artisti nazionali ed internazionali. Un incontro tra la bellezza della scultura e del talento artistico di grandi personalità. L’arte vista anche con l’occhio ed il sentimento di chi ha studiato l’immagine, le tecniche di rappresentazione e di proposta, realizzando quel sogno che, sin da giovanissima, Sabina ha coltivato e conservato quando, in un piccolo cinema di Piancastagnaio, osservava più la luce di un vecchio proiettore che l’immagine sullo schermo.
Incontriamo Sabina Romagnoli, tra le dolci colline della Val d’Orcia, ai piedi della natia Amiata, in uno dei luoghi dove “Arte e Territorio” si incontrano disegnando una bellezza unica.
Allora Sabina, una breve presentazione ai lettori di Amiatanews… “Sono nata il 9 gennaio 1969 a Siena, le origini sono Amiatine, di Piancastagnaio e da anni vivo in Val d’Orcia. Per mia mentalità e per lavoro, mi sento, come si dice, “cittadina del mondo”. Mi ha sempre affascinato la storia in particolare quella dell’Arte, ma, almeno come studi e lavoro, di fatto sono un tecnico cinematografico. Questa passione per l’immagine, la devo in parte al mitico Mario, “Boccino”, ex operatore del Cinema di Piancastagnaio, che mi ha affascinato quando da piccola lo osservavo nella sua cabina di proiezione. La luce che emanava la macchina mi incuriosiva e mi attraeva tantissimo; volevo entrare in quel meccanismo! Da quei giorni ho iniziato a coltivare il sogno di essere esperta cinematografica, di conoscere le tecniche per la gestione delle immagini. Sono riuscita a realizzare questo sogno e ne sono felice.
Come la conoscenza dell’immagine tecnica ti ha portato verso l’arte? “Nel tempo, il lavoro mi ha portato alla conoscenza sempre più approfondita dell’immagine tecnica ed alla sua sperimentazione. Ma io volevo andare oltre, rubare immagini d’arte ed entrare col mio obbiettivo nell’opera, fare un viaggio con essa, accompagnarla nella storia con una visione attuale, pur rimanendo legata alla sua vera storia e a quella dell’artista che l’aveva creata.”
Come ti poni verso l’arte e come ti collochi? “Ti rispondo attraverso la visione che ho di me immersa nel territorio dove vivo… Mi definisco un pellegrino devoto all’immagine e percorro a piedi, o con il mio cavallo, la Via Francigena e le vie che la nostra Toscana disegna nella bellezza del territorio e degli innumerevoli siti artistici ed opere. Mi sento … <una diversamente storica!>… Un pò di ironia ci vuole.”
Perché la Val d’Orcia? “La Val d’Orcia mi culla, mi da’ la visione e l’apertura verso nuove prospettive protette dalla mia montagna, l’Amiata, dove ho le mie radici e che posso guardare ogni giorno, e da Siena la Torre del Mangia che mi spia, mi fa sentire libera e l’immaginazione vola anche a 46 anni.”
Perché ti definisci una “diversamente storica?” “Adoro in particolare la Scultura Neoclassica, in particolare Antonio Canova e Lorenzo Bartolini. Perché, oltre a conoscere la vera natura delle opere, vorrei che esse percorrano la mia stessa strada, dare movimento ai pensieri e trasportarle ad oggi nella mia storia e in quella del mio territorio. Andare oltre e trovare il bello dell’Anima. “Amore e Psiche”, di Antonio Canova, narra Apuleio che, Venere invidiosa della bellezza di Psiche, invia il figlio Amore perché, con uno dei suoi dardi, la faccia innamorare di un uomo bruttissimo. Ma è lo stesso Amore che si innamora di Psiche, e, complice il vento Zefiro, lo fa trasportare in un palazzo dove si giurano amore eterno. Per volontà degli Dei è vietato a Psiche di vedere il volto dell’amato, ma lei istigata dalle sorelle lo spia mentre dorme. Amore, irritato, abbandona Psiche, e lei, non riuscendo a resistere senza l’amore di Eros, supera delle prove tra cui quella di scendere negli Inferi per sottrarre il filtro dell’eterna bellezza custodita da Persefone e portarlo a Venere Disubbidisce di nuovo per la sua curiosità e, pensando che quel filtro le possa dare per sempre Amore, lo apre e lo beve, infrangendo per la seconda volta le disposizioni divine, paga con la sua vita la sua disubbidienza. Amore, vedendo la sua amata arrivata a sacrificare la sua vita per lui, l’aiuta e la porta con se sull’Olimpo. Nell’abbraccio dell’opera del Canova, c’è fiducia, complicità, sentimento e passione. Psiche si abbandona ad Amore, cercando, in quel gesto, un suo bacio, il perdono e la vita, guardandolo finalmente negli occhi.”
[caption id="attachment_12362" align="aligncenter" width="300"] Lorenzo Bartolini – La Tavola dell’Amore[/caption](Lorenzo Bartolini La Tavola dell’Amore…Modello originale per la scultura in marmo commissionata dal principe Anatolij Demidov per la Villa San Donato a Firenze o Tavola dei Geni. Il mondo il sonno della virtù e l’opulenza lussuriosa.)
A presto allora Sabina. Inizieremo presto questo viaggio nell’Arte e nel Territorio. Sei appassionata di fotografia e so che avrai accanto a te un validissimo aiuto. “Vorrei dunque proporre un percorso, un vero e proprio viaggio, da fare e condividere con i lettori di Amiatanews, scoprendo il mio territorio dal suo ovattato torpore, passato e presente per “ricordi futuri”. Vorrei citare una frase del celebre libro e film Il Codice da Vinci: “…adorna d’opere di artisti incantati … riposa sotto cieli stellati…”. Vorrei ringraziare Nicola Bartolommei che mi aiuta con le sue fotografie sul territorio; camminando ci raccontiamo. Grazie a te Marco e ad Amiatanews, per darci la possibilità di scoprire ancora del bello che abbiamo. Nonostante tutto”.
]]>