Piancastagnaio. Sulle polemiche dopo l'incendio, non "lapidiamo" i Sanfilippini

Troppe parole polemiche sull’incendio causato dall’imprevista caduta del pallone aerostatico. Il Comitato voleva semplicemente rispettare una tradizione attesa da tutti. In passato fuochi d’artificio e palloni anche con clima ancor più secco. All’indomani dell’incidente, avvenuto la sera di martedì 21 luglio, a conclusione della giornata di festa in occasione del quinto centenario dalla nascita di San Filippo Neri, con il pallone aerostatico lanciato da Piazza de l’Orologio, e finito nel campo del Poderino 1 presso Casa Frassanti, provocando un incendio di vaste proporzioni, le polemiche e le critiche aspre, si sono abbattute sui membri del comitato San Filippo Neri, “accusati di incompetenza” per aver fatto partire “il pallone” in una sera di eccezionale caldo, come questo anomalo Luglio ci sta regalando. Ho avuto modo di parlare con qualcuno di questi ragazzi, perché questo comitato è formato per la maggior parte da giovani e volontari, che ostinatamente vogliono che la Festa del nostro co-patrono San Filippo Neri, non muoia, non sia dimenticata. Certo, nessuno di loro poteva immaginare, che il lancio del pallone, che tutti i Pianesi attendono per un anno, prendesse una direzione non proprio “a dritto”, andandosi a posare su un ramo e dando vita all’incendio. Però, a volte, altri palloni sono stati lanciati, e qualcuno addirittura è stato recuperato alla fine del paese, ed è stato utilizzato l’anno seguente. La festa per l’anniversario della nascita di San Filippo, era stata organizzata nel giro di pochi giorni, e l’impegno del comitato, era stato davvero grande. Piccole cose, una Messa solenne, due parole per far rivivere la figura del Santo nei Pianesi da parte della professoressa Anna Sacchi, un piccolo rinfresco, un concerto di musica classica e il lancio del pallone, perché non ci può essere festa di San Filippo senza il pallone… Forse non era la serata adatta, forse un po’ di ingenuità, ma la gioia, specie dei bambini, quando il globo si innalza verso il cielo stellato, non è raccontabile. Sono dunque amareggiati i componenti del comitato, che per tutta la notte di martedì, hanno seguito gli sviluppi di questo imprevisto. Però, sinceramente, non ritengo giusto gettare su queste persone che si ritrovano tutto l’anno in riunioni serali, anche quando , specie in inverno, si starebbe bene in casa al calduccio, oppure quando si effettua la tradizionale questua e non sempre si trovano porte aperte e parole gentili. La casistica, è piena di incidenti, anche drammatici, avvenuti durante feste, sagre patronali, tornei, corse equestri. Che ricordi io, fin da piccino, non ho mai visto un pallone che abbia provocato un incendio, per l’ingenuità di persone succedute nei vari comitati. E pensare che fuochi artificiali e palloni aerostatici sono stati lanciati in periodi estivi con caldo ed asciutto. Forse ci siamo dimenticati della terribile estate 2003, quella del caldo “per eccellenza”: quell’anno i fuochi artificiali furono fatti la sera della vigilia di Ferragosto e, come sempre, sempre tutto filò liscio. Questa volta, però, è andata diversamente. Tutto sommato il buon San Filippo, è provvidamente intervenuto ed ha fatto in modo che nessuno riportasse danni fisici seri. E credete, vedendo quell’incendio, la sua vastità, le difficoltà del grande lavoro da parte dei Vigili del Fuoco e dei volontari, primi compresi i componenti della famiglia Nucciotti, la cui abitazione per puro caso non è stata colpita dalle alte fiamme, con la stalla annessa dove erano presenti una decina di capi di bestiame, non possiamo che ringraziare il Santo, cosa che giustamente i componenti del comitato hanno umilmente fatto. Non gettiamo dunque un’ulteriore croce addosso a questi nostri cittadini. La croce, ci ha pensato San Filippo Neri, a portarla e pesantemente cinquecento anni fa, fin dalla sua nascita. Basta così Una galleria con immagini scattate da Amiatanews sul posto ed un breve dideo [gallery link="file" columns="4" ids="10586,10585,10584,10583"] ]]>

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