Piancastagnaio. Presentato il restauro delle "Fonti di Borgo" e la "cappella" di San Giuseppe

Il Sindaco Luigi Vagaggini, sceglie San Giuseppe la Festa Patronale della Contrada di Borgo, per riconsegnare due importanti luoghi cari ai Pianesi. Durante il restauro delle Fonti, riscoperta una piccola natività. Ora l’impegno alla conservazione ed al rispetto da parte di tutti. La data è sicuramente quella del 19 Marzo, San Giuseppe, la festa del babbo, la stessa della Festa Patronale della Contrada di Borgo, ma è anche la data di un “regalo” per tutti i Pianesi, che ricevono la riqualificazione delle Fonti di Borgo e la vicina “grotta” di San Giuseppe, che la Contrada ha eletto appunto Patrono nel 1981 e di cui, si festeggiava il primo anno, del secondo secolo, da quando fu posta a ridosso le mura che disegnano l’attuale percorso di Viale Roma. Le “nuove” Fonti sono state presentate, nel primo pomeriggio, alla cittadinanza ed alla stampa locale presente, dopo alcuni mesi di lavori di restauro, che aveva già visto un altro analogo intervento alle fonti del Saragiolo, frazione di Piancastagnaio. Le Fonti di Borgo, tornano, finalmente, ai cittadini con veste nuova, inseriti in uno spazio più attuale rispetto alle sorgenti ed agli antichi lavatoi, con aiuole verdi, un nuovo selciato, una nuova illuminazione e nuovi confini naturali ad indicare l’accessibilità esclusiva dei pedoni ed il rispetto di un vero e proprio monumento, com’è giusto chiamare non solo il lavatoio, ma le sue origini, ovvero le stesse fonti. Durante i lavori di restauro, è stata riscoperta una piccola natività in ceramica, nascosta dall’incuria dei decenni. Quelle origini e quei luoghi che il Sindaco Vagaggini ha richiamato nel suo breve discorso: “In questa Fonte, tante nostre mamme, nonne, le donne di Piancastagnaio non venivano solamente a lavare i panni, ma venivano per stare assieme, fare comunità nella semplicità del gesto. Un momento del lavoro, ma anche della confidenza, delle parole di speranza per le proprie famiglie. Oggi queste fonti, sono tornate a nuova vita. Voglio confessarvi che sono anche orgoglioso: esse sono un gioiello da riproporre nei prossimi tempi. Dopo quelle del Saragiolo e di Borgo, saranno le Fonti di Voltaia, oggetto di restauro con la riqualificazione dell’area, come a ripercorrere “la via dell’acqua”. L’acqua è vita, è speranza; Piancastagnaio dovrà rivedere le proprie sorgenti, intese come fondamenta, appartenenza, il prorio essere e credere. E’ per me emozionante essere qui, dinanzi a decine di piccoli bambini, il Parroco e Don Zelio, simbolo e storia di Piancastagnaio. Anche il lavoro alla “cappella di San Giuseppe”, ha un significato profondo. Oggi, dopo il restauro, la nuova illuminazione è visibile ed accessibile liberamente ed in sicurezza da tutti. Un luogo di culto, semplice, come la nostra gente.” Vagaggini ha poi voluto ricordare la responsabile tecnica del restauro, l’Architetto Anna Maria T. Carbonell, progettista e direttrice dei lavori e coordinatrice del cantiere,  incaricata dal Comune di Piancastagnaio. Nel momento della benedizione delle Fonti, Don Gian Luca emidi, Parroco di Piancastagnaio, ha ricordato come: “Queste fonti, le loro acque sono anche il simbolo della fede in Gesù, nostra sorgente. L’uomo, torna sempre alla fonte della vita ed è in questo senso che voglio benedire queste acque già di per se benedette.” Altrettanto importanti e significativi, i lavori di riqualificazione, alla “grotta” di San Giuseppe, tornata a farsi vedere bella tra le rocce di trachite amiatine che, a Piancastagnaio, assumo forme diverse per bellezza, dimensioni e forme. L’acqua e la pietra, dunque, sono stati gli elementi naturali oggetto del San Giuseppe di Piancastagnaio; elementi che narrano la storia e l’origine del centro amiatino, così arroccato nella sua parte originaria sugli enormi massi che sono appoggio, fondamenta e parte delle mura delle abitazioni. L’acqua e la pietra oggetto della benedizione del Parroco Don Gian Luca e di Don Zelio che, col Sindaco Luigi Vagaggini, hanno voluto lasciare il loro messaggio cristiano ed umanistico, alla vigilia della settimana pasquale, molto sentita da queste parti. Una cerimonia breve, semplice, ricca dei sorrisi e degli applausi della gente e dei tanti bambini presenti, molti dei quali coi costumi della Contrada e che, più che con le parole, vogliamo raccontare attraverso la nostra galleria fotografica. Volti contenti ed anche commossi, tra le autorità ed i presenti, quasi a riprendersi, i meno giovani, quegli spazi aperti alla propria gioventù che sembravano persi, mentre, i più giovani, a scoprirne l’importanza, il significato, la storia e la ricchezza. Sarà il domani, a partire da oggi stesso, da subito, che racconterà e renderà grazie al restauro. Sarà l’impegno civile ed amministrativo, degli stessi contradaioli borghesi (per quel che riguarda San Giuseppe) e dei cittadini a tutela di tutto questo come di altro. Saremo tutti in grado? Saremo tutti coscienziosi nel rispettare l’ordine, la pulizia, il divieto del parcheggio, il dovere della cura e tutto ciò che non porta rispetto alla nostra storia? E’ un interrogativo che, purtroppo, dobbiamo porci, ricordando il passato ed osservando quel che succede intorno a noi, in ogni luogo, dove sembra far di tutto per distruggere, con l’offesa e l’incuria, il lavoro e le origini. [gallery columns="5" link="file" ids="17776,17772,17757,17769,17760,17759,17767,17758,17768,17762,17761,17771,17773,17774,17775,17765,17766,17764,17780,17777,17779,17781,17782"]]]>

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