Piancastagnaio. Per gli ex minatori, una sede per il ricordo e l'identità.

Inaugurata la nuova sede in Piazza de l’Orologio. Un piccolo museo ed un percorso per la conoscenza. Adesso anche a Piancastagnaio, esiste un luogo della memoria dedicato ai nostri minatori. Si tratta della nuova sede dell’Associazione ex minatori del Siele e dell’Argus, solennemente inaugurata lo scorso venerdì Primo Maggio, Festa universale del Lavoro, alla presenza delle massime autorità locali, e delle organizzazzioni politiche, sociali e sindacali dell’Amiata. WP_20150501_001_448E’ stata una bella cerimonia, che ha visto la presenza di tanta gente, con gli occhi rivolti al nastro tricolore in attesa del taglio rituale ed il cuore e la mente al ricordo di babbi, nonni, zii, parenti ed amici, passati attraverso la miniera, lasciando un segno particolare del sacrificio affrontato in nome del lavoro. La sede, si trova ubicata nel locale in Piazza de l’Orologio, dove per anni la famiglia Ilari ebbe un pubblico esercizio di macelleria, proprio sotto la torre civica.  Quell’orologio che ha segnato con il tocco delle ore la vita del paese, e, sopratutto, ha visto nei piccoli locali raccolti nella piazza, tanti operai, che si ritrovavano, nei momenti di riposo e nelle partenze verso le miniere del Siele e dell’Argus all’Abetina alle Solfarate. Salivano la costa fino a fuori Porta Castello e si ritrovavano nel  punto, dove proprio oggi sorge il bellissimo monumento al minatore, per prendere il “carrozzone” che li portava fino al piazzale dello stabilimento,  dove, dopo aver preso la medaglia con il numero, si avviavano ai pozzi, scendendo a turno nelle viscere della miniera, morsi dalla sete e dalla polvere, con il buio della galleria, e la morte sempre in agguato. www.amiatanews.itUnico momento bello dell’anno, il 4 dicembre, l’attesa Festa di Santa Barbara, dove  si omaggiava la  Santa  Patrona concedendosi una giornata di più serena assieme a tutta la famiglia. L’inaugurazione della sede, ha vuto momenti di commozione, con qualche lacrima nascosta, cammuffata dalle folate di un freddo vento inusuale di maggio. Prima del discorso ufficiale, tenuto dal Presidente Giuseppe Santelli, un intenso momento di raccoglimento a ricordo dei tanti, troppi caduti nella miniera, col suono della tromba suonata da Moreno Capretti, della locale banda Egisto Cavallucci. Poi le orazioni ufficiali, tenute dallo stesso Presidente, dal Sindaco Luigi Vagaggini e da Don Zelio Vagaggini, il nostro Don Zelio, che, nonostante i suoi quasi 90 anni, parla al cuore della gente, specie quando ricorda quei minatori che ha accompagnato e assistito nella malattia e  di cui ha condiviso per anni, lotte, battaglie, gioe e speranze per il “tozzo di pane da portare a casa”. Il sindaco Vagaggini, ricordando, una grave disgrazia, avvenuta il 4 dicembre 1958 a Piancastagnaio, con due morti nella miniera, ha voluto, ancora una volta, ricordare quegli anni di miniera, ricordando poi l’impegno per la realizzazzione del Museo del Parco Minerario del Siele, annunciandone altri importanti lavori che verranno realizzati a breve. Don Zelio, ha poi invitato tutti i pianesi a mantenere la propria identita’, augurando ai presenti, di essere presenti per “mille anni ancora” così a tenere vivo il ricordo delle miniere e dei minatori; lui che da  giovane seminarista, perse proprio in miniera il giovane babbo Francesco in un tragico incidente. E’ arrivato poi il taglio del nastro con il Sindaco Vagaggini ad invitare nel farlo proprio Don Zelio; ma come spesso è accaduto, il nostro caro ex Parroco, ci ha stupiti e, assieme al sindaco Vagaggini, il Parroco Don Gian Luca ed il presidente Giuseppe Santelli, ha voluto che il taglio si facesse “a  quattromani” in rapprsentanza di tutti i presenti, poiche’ ognuno ha ancora dentro di se un pezzettino di miniera e il ricordo dei propri cari, che vorremmo non passasse mai. [gallery link="file" ids="8776,8775,8774"]  ]]>

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