Piancastagnaio. "Passione cavallo: quale futuro?" Incontro con la scuderia Campo Cane

Inizia la rubrica “Passione cavallo: quale futuro?”, dedicata all’animale che, forse più di ogni altro, ha segnato la storia dell’uomo, dalle attività lavorative ai trasporti, dalla terapia per le malattie allo sport, dalle corse alla tradizione popolare, per una storia senza fine. Incontro con Valerio Guerrini e Rosario Riccardi, titolari della scuderia “Campo Cane” con sede fuori del comune di Piancastagnaio: “La tradizione di Piancastagnaio verso il cavallo, non è mai stata sostenuta. Il cavallo non è solo corsa; è un animale amico da sempre dell’uomo, dei bambini e della famiglia. Contiamo in un’iniziativa importante da parte degli amministratori pubblici amiatini.” Nella scuderia “Campo Cane”, cavalli da corsa purosangue, ma, soprattutto tanta passione. Iniziamo, con questo articolo, la rubrica “Passione cavallo: quale futuro?”, dedicata all’animale che, forse più di ogni altro, ha segnato la storia dell’uomo, dalle attività lavorative ai trasporti, dalla terapia per le malattie allo sport, dalle corse alla tradizione popolare, per una storia senza fine. Nel titolo, anche la domanda “quale futuro?”, per approfondire una problematica presente negli ultimi decenni a Piancastagnaio, ovvero l’assenza di un’area strutturata pubblica, con una pista idonea dedicata, a disposizione degli appassionati, di scuderie o associazioni, scuole, cittadini, turisti,  e, ovviamente, Contradaioli. Un’assenza che stride dinanzi ai tanti terreni occupati da processi industriali o turistici, alcuni dei quali non utilizzati,  che potrebbero essere gestiti attraverso attività legate al territorio ed all’ambiente. Nei decenni se n’è sempre parlato, ma, come spesso accade, molte le parole e pochissimi, se non nulli, i fatti concreti. In passato alcune iniziative private, per allevamento e la preparazione di cavalli da corsa o da passeggio; ma, ad oggi, solamente la scuderia e la scuola “Sorriso”, Piero Giorgeschi, ed il “Il Cerretale”  inserito in un contesto agrituristico, operano direttamente con proprie strutture a Piancastagnaio; un’esigenza che, sinceramente, coinvolge un po’ tutta la montagna, con centinaia di appassionati ed anche due palii, ben considerati a livello nazionale, con la presenza di mezzo sangue a Castel del Piano e di puro sangue, nella stessa Piancastagnaio. E pensare che proprio a Piancastagnaio, ha casa un attuale funzionario del Ministero, dopo aver fatta carriera nell’UNIRE e consulenze negli ippodromi e tra i palii di Italia, tra cui, l’unico, ovvero quello senese.


Incontriamo dunque i responsabili della scuderia “Campo Cane”, Valerio Guerrini e Rosario Rosati. Scuderia_Campo_Cane_Guerri_Riccardi Valerio Guerrini, cinquantenne, contradaiolo, da anni nel mondo dei pali, delle corse a pelo di provincia e corse regolari, conosce bene questo mondo ed ha  conosciuto del settore. Un appassionato soprattutto che dedica ogni giorno ai suoi cavalli. Lo incontriamo proprio mentre sta sistemando il suo purosangue, frutto di un accordo amichevole con Giuseppe Zedde, notissimo fantino senese.   A. Valerio, dopo circa trent’anni, cosa ti spinge, tutti i giorni ed i fine settimana a stare affianco ai tuoi cavalli? V.G. Credo che con la parola “passione”, riesca a rispondere a questa domanda. Il cavallo è sempre stata parte ferma della mia vita, pur non essendo il mio lavoro principale. “Passione” perché non è un lavoro, non è un investimento economico, non è sicuramente un’entrata da potermi far permettere una vita diversa da quella che abitualmente faccio, ovvero il commerciante ambulante. Ho cavalcato fin quando ho potuto farlo in sicurezza, ma l’amore per questo animale è cresciuto ancora di più. In questo momento sono accanto a questo soggetto, un purosangue maturo di undici anni cedutami in amicizia da “Gingillo”, che dimostra tutto il suo carattere, il suo affetto ed il suo benessere che cerco di mantenere nel suo rispetto. Ormai ci si conosce “intimamente”; io so come prendere lui e viceversa. E’ un cavallo che sa “leggere e scrivere”, non ci sono problemi con lui. Quando lo cavalchi, potresti anche chiudere gli occhi; sa bene quel che deve fare. Un cavallo più da ippodromo che da provincia; mi ha dato molte soddisfazioni, come ad Ottobre, quando corse sempre in testa e vinse al Casalone di Grosseto in una corsa difficile. Per noi è stato come vincere l’Arc de Triomphe! Come puoi vedere, c’è affetto tra di noi; tempo fa, quando me l’han chiesto, ho preferito non dividermi da lui. Un altro aspetto della passione. Non è facile comunque gestire questa passione. In molti credono, in particolar modo all’inizio, di averla e sicuramente è così. Bisogna comunque avere molta volontà, costanza e molta attenzione, perché ci si assume responsabilità importanti. Ma la soddisfazione è impagabile. A. Sei sempre stato nel mondo delle corse… V.G. Certamente. Le corse sono state e rimangono motivo per me di vivere questo mondo, ma, non ci sarebbero senza la passione verso l’animale cavallo, di cui prima dicevo. Per questa scuderia, la vittoria è innanzi tutto esserci, fare una buona prestazione e far star bene i nostri cavalli che sono dei veri e propri atleti, bisognosi di cure, allenamento, pulizia giorno per giorno. Come si dice in gergo, bisogna lavorare il cavallo, prepararlo al suo impegno che, nel caso della scuderia “Campo Cane”, è prevalentemente agonistico. Abbiamo con noi Jacopo Pacini, fantino senese, che, periodicamente viene a fare il giusto lavoro di preparazione alla corsa dei nostri purosangue. Scuderia_Campocane_WP_20160402_040 A. Vedo qui, accanto al suo titolare Rosario, una cavalla purosangue; si tratta di Ungara, che a Pasquetta, ha fatto una bella prestazione a Pian delle Fornaci. V.G. Si, è lei. Dopo un esordio un pò incerto a Monteroni, a Pasquetta Ungara ha corso a Pian delle Fornaci in una batteria dove si è ben distinta, in particolar modo nella seconda parte. Siamo soddisfatti. Si deve considerare che la cavalla viene dal mondo delle regolari, completamente diverso dalle corse a pelo di provincia. Contiamo su di lei per il palio di Legnano. La tua scuderia non si trova a Piancastagnaio e dista circa 15 km. Quali problemi ti crea? V.G. Sembrerebbero pochi 15 km, ma sono molti in realtà. al di là che ci troviamo in un altro comune, nel mio caso, la struttura che ospita la scuderia “Campocane”, si trova proprio a cavallo di due provincie e due regioni. Avere i cavalli “sotto casa” permette un maggior controllo e prevenzione in caso di contrattempi che possono sempre capitare. Purtroppo a Piancastagnaio, terra ricca di appassionati, non c’è una struttura in grado di ospitare questa bellissima attività che, tra l’altro, si svolge all’aria aperta, tra la natura ed in ogni stagione. La mia non è una critica diretta a qualcuno in particolare, ma è nei fatti che nel mio comune, nessuna amministrazione ha pensato di soddisfare un’esigenza così sentita. Piancastagnaio è terra di palio, dove le corse sono una storica tradizione. Le Contrade sono attive tutto l’anno e la passione è tangibile a partire dal Palio a Siena, nei paliotti ed alle corse in provincia, con una folta ed interessata presenza. Secondo me, ci dovrebbe essere più attenzione, “rispetto”, per un’attività che ha molte diversificazioni. Il cavallo nasce per correre, vero, ma è anche un animale legato profondamente all’uomo e lui vuole questo tipo di rapporto. Una struttura messa a disposizione, curata da chi la gestisce, potrebbe offrire servizi anche alle scuole, alle famiglie, all’aiuto nella cura di alcune malattie che colpiscono spesso i più piccoli. Uno spazio didattico, informativo, aperto a tutti che attirerebbe turisti e può essere punto di incontro di appassionati, di scuderie e di amanti delle passeggiate a cavallo. Tutti dovremmo capire questa importanza e porci nel giusto modo assieme agli amministratori pubblici. Nel mio caso particolare, la preparazione dei cavalli da corsa, avere una pista di 300-400 metri attirerebbe sicuramente m,olti appassionati e possessori di cavalli, andando a creare un punto di riferimento che manca in nel sud della provincia senese con richiamo anche ad altre zone limitrofe dell’Amiata. Per non parlare di trekking a cavallo sull’Amiata e di una serie di strutture che potrebbero essere create ad hoc e date in gestione a serie iniziative private. Nessuna aspettativa è mai stata realmente soddisfatta in questi decenni. Passiamo a Rosario Rosati, ventottenne, anche lui Contradaiolo di Piancastagnaio, da sempre appassionato di cavalli, che ha voluto coronare il sogno di avere un cavallo di proprietà ed appartenere ad una vera e propria scuderia. Scuderia_Campocane_WP_20160402_055 A. Rosario, Ungara è per te molto importante, ti vedo attorno a lei contento ed avete anche un bel feeling … R.R. E’ importante Ungara ma è ancora più importante essere qui, in un ambiente che mi è sempre piaciuto. Mi occupo principalmente del lavoro di base nella scuderia, mentre della parte atletica si occupa direttamente Valerio con Jacopo Pacini. Il giorno esco dal lavoro e passo qui la pausa pranzo. Il sacrificio è tanto, ma, questa scelta mi sta dando soddisfazioni morali importanti. Con Valerio ci si conosce da sempre, siamo della stessa Contrada. Anche con Jacopo, il nostro fantino, ho un buon rapporto e, quando viene ad allenare sulla pista di 950 mt qui a fianco i cavalli, ci tengo molto a far trovare un ambiente a posto, così come deve essere comunque ogni giorno. Questo è il mio ruolo principale e cerco di farlo nel migliore dei modi, imparando da chi ha più esperienza di me nel rispetto dei ruoli che ci siamo dati. A. Dopo un po’ di tentennamenti, perché hai fatto questa scelta così impegnativa? R.R. La passione, si parte sempre da lì. Si, è vero, in passato ho avuto qualche esperienza legata al possesso di un cavallo, ma ho sentito il bisogno di concretizzare ancor più questa passione, con un passo più definito, con una proprietà ed un impegno costante, dove è la mia persona ad essere impegnata direttamente. Un segno di responsabilità verso gli altri ed anche verso me stesso. Prima di prendere questa decisione, ho voluto seguire direttamente Valerio alle corse, sono stato con lui, ho parlato con lui, chiedendo quali fosse l’impegno che mi aspettava e poi ho deciso. Valerio mi sta insegnando tutto. Sono contento di averlo fatto. A. Parlami di Ungara, che è qui accanto a te R.R. Con Valerio, s’è vista la prima volta all’ippodromo di Pisa e ci è subito piaciuta. Ungara ha corso due volte, la prima a Monteroni d’Arbia e la seconda a Pian delle Fornaci. Proprio a siena mi ha data molta soddisfazione vederla già galoppare bene; pur favorita da una pista più semplice rispetto a quella di Monteroni, la cavalla si è mostrata sicuramente più preparata rispetto alla prima uscita. Ora l’importante è continuare a migliorarsi e confermarsi tra i possibili protagonisti ed anche da qui il mio impegno costante. Ungara sarà dunque presente nelle corse in provincia con un pensiero al Palio di Legnano.  Scuderia_Campocane_WP_20160402_048 A. Tra i più giovani di Piancastagnaio, sembra che il cavallo esista nel periodo del Palio e basta… R.R. Eh si, sembra così. Io credo che questo sia dovuto anche alla mancanza di un centro ippico di riferimento in paese. Credo che tra le motivazioni ci sia anche quel che ha detto Valerio. Se ci fosse la presenza di una pista e di un centro attrezzato a Piancastagnaio, raggiungibile con semplicità e sicurezza da tutti, sarebbe molto probabilmente diverso. Il cavallo è un animale unico, attira l’interesse di tutti e per disparati motivi. Dedicare del tempo libero ad osservare, cavalcare, parlare di cavalli, sarebbe una calamita anche per l’ambiente Contrada. Un buon motivo di aggregazione e di conoscenza. Credo che le amministrazioni pubbliche dovrebbero valutare seriamente la cosa che deve essere vista non come una spesa ma un servizio importante da affidare a seri appassionati. Tra l’altro sarebbe anche un’opportunità di lavoro diretta ed indiretta attraverso un indotto potenzialmente con buoni vantaggi. Spero di vedere finalmente realizzata anche questo tipo di struttura, da ritenersi ormai essenziale sotto molti aspetti. Lasciamo Valerio e  Rosario al proprio lavoro, facciamo un altro giro tra l’odore ed gli altri splendidi cavalli da trotto, del Sign. Aimone Bisacchi, notissimo nell’ambiente e titolare della struttura, che, incontrandoci, ci saluta dandoci appuntamento per una prossima visita. Lo salutiamo anche noi prima di tornarcene sull’Amiata in una giornata che a valle ha già tutti colori della primavera in una giornata dal calore quasi estivo. Alla prossima di “Passione cavallo: quale futuro?” Scuderia_Campocane_WP_20160402_016]]>

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