Piancastagnaio. Nella Festa degli Statuti, il Coro vince lo scudo di "Asta e Bacchetta"

I giovani dello “Stretto” vincono l’opera dipinta su legno realizzata da Sarah Ferrucci, nel Torneo di abilità nell’uso della bandiera e del tamburo Ieri sera, nella Piazza Castello, uno degli appuntamenti più significativi che segnano il tempo del Palio dedicato alla Madonna di San Pietro che si correrà il prossimo 18 Agosto.


In una serata al solito fresca e ventosa, anche se meno degli ultimi anni, la Contrada del Coro si è aggiudicata lo scudo ligneo realizzato quest’anno da Sarah Ferrucci, messo in palio nel Torneo di Asta e Bacchetta, la manifestazione competitiva di abilità nell’uso della bandiera e del tamburo, ideata proprio per rendere omaggio alla Festa degli Statuti, uno degli appuntamenti più significativi che accompagnano Piancastagnaio nei giorni del Palio dedicato alla Madonna di San Pietro che si correrà il prossimo 18 Agosto. Una vittoria attesa da tempo per la Contrada dello Stretto, dal 2008 per l’esattezza, contrariamente alle tante inanellate per il “Cupello” il “piatto” dato in premio alla Contrada i cui figuranti meglio si comportano nei cortei religiosi e storici del 17 e 18 Agosto. Un successo per pochi decimi di punto che una giovanissima giuria, proveniente da Montepulciano, ha assegnato dopo le quattro esibizioni delle Contrade (nell’ordine Borgo, Coro, Voltaia e Catello) e una mezz’ora abbondante di valutazioni tecniche, ostinatamente ricercate per la decisione in base a delle regole meramente sportive (leggi FISB – Federazione Italiana Sbandieratori), introdotte da alcuni anni in una manifestazione inserita in un contesto ben più ampio, ben lontano dai connotati sportivi. Quest’anno, poi, dopo alcune discussioni invernali, anche un cambiamento di quelli radicali, con l’esecuzione di alcune “figure obbligatorie” per tutti  e di un tempo ridotto per l’esibizione, hanno ancor di più accentuato questo aspetto. Ricordiamo, a nome di tutti i figuranti delle Contrade e del Magistrato delle Contrade, i giovani “coresi” vittoriosi: Tommaso Tondi (sbandieratore); Leonardo Santelli (sbandieratore); Alessio Sbrolli (rullante); Matteo Carrucoli (imperiale); Leonardo Sani (imperiale) accompagnati dal paggio portainsegne Lorenzo Forti.  Piancastagnaio_Festa_degli_Statuti_Asta_e_Bacchetta_2017_DSC_0156  Piancastagnaio_Festa_degli_Statuti_Asta_e_Bacchetta_2017_DSC_0086 Il Rettore Fabbrizzi, ieri sera presente assieme all’Assessore Roberta Sancasciani e al Pro-Rettore Enzo Piccini, ha ben spiegato tali modifiche, in ogni suo intervento pubblico, così come ieri sera, che, comunque, hanno avuto il pregio di snellire la serata, che si è svolta in un clima leggermente dismesso rispetto al passato (forse per le condizioni atmosferiche o per la non eccessiva presenza di turisti a Piancastagnaio), a discapito di un indubbio impegno dei tanti giovani figuranti e degli addetti alle comparse, prevalentemente giovani ragazze,  prescelti per un torneo comunque impegnativo e ricco di insidie, dove una piccola disattenzione può costare la vittoria e quindi la conseguente aggiudicazione dello scudo di legno dipinto, il “premio”, così come ostinatamente appellato in questi giorni, da farlo fare anche a noi nelle interviste di ieri sera. Una Festa, quella degli Statuti, che, come si diceva all’inizio, è il vero motivo celebrativo di ogni 12 Agosto, così come ha ricordato con un composto e professionale intervento, la prof.ssa Anna Sacchi, tra i protagonisti dell’ideazione della manifestazione poco più di dieci anni fa, così come più volte anche noi abbiamo ricordato, dove sono state date anche le motivazioni del perché di una festa con “tornei e corse di cavalli” e dei rapporti di Piancastagnaio con la Repubblica Senese “La Festa degli Statuti ricorda un importante evento storico del XV° Secolo: la codificazione in leggi di precedenti consuetudini e la creazione di magistrature rappresentative che dettero al paese un’organizzazione sociale e amministrativa molto moderna. Questo evento è ritenuto significativo in quanto gli Statuti, pur nella loro severità, sono ispirati ai principi dell’Umanesimo, quindi al rispetto dell’Uomo – ha ricordato tra l’altro la Sacchi e si legge nel regolamento della Festa al Capitolo 4 –   Gli Piancastagnaio_Festa_degli_Statuti_Asta_e_Bacchetta_2017_DSC_0079Statuti sono un codice penale e civile elaborato nel 1416 dal notaio e primo Podestà della Terra di Piano – Ser Santi di Giovanni da Lucignano – inviato dalla Repubblica senese con la collaborazione di alcuni “prudenti uomini” di Piano Castagnaio. Ogni articolo veniva proposto, discusso e approvato dal Maggior Consiglio costituito da tutti i capifamiglia chiamati nella piazza del Comune o in Santa Maria Assunta “a suono di campana e voce di messo”. Furono redatti prima in latino e sono conservati nell’Archivio di Stato di Siena, poi furono trascritti in volgare. In questa versione, di agevole lettura, sono conservati nell’archivio storico del Comune.” Un intervento, quello di Anna Sacchi, che ha fatto come da seguito a quello di un anno fa dello storico e docente universitario senese Prof. Alessandro Dani (purtroppo ascoltato con poca attenzione dal pubblico),  in occasione dei 600 anni dall’elaborazione nel 1416 degli Statuti di Piancastagnaio; la professoressa di Piancastagnaio, ha sottolineato come la serata non sia una rievocazione storica ma l’ennesimo passo di un cammino secolare della comunità pianese, che si ritrova a riflettere e a prendere coscienza, di uno dei passaggi fondamentali della propria stessa evoluzione, che, a tratti, è ancora ben visibile e constatabile negli atteggiamenti e nelle decisioni pubbliche la cui conoscenza aprirebbe di molto le conoscenze degli stessi abitanti delle Contrade, che sono non solo citate all’interno dei documenti, ma avevano un ruolo sociale di tutto rispetto, espressione di un popolo che, assieme al Podestà del tempo, appare, per molti aspetti, più contemporaneo di quello attuale. Dall’approfondimento anche i rapporti tra “Piano Castagnaio” e la Repubblica Senese, con una indipendenza pressoché totale della comunità amiatina, che tesseva liberi rapporti anche commerciali con Siena, pur essendo assoggettata, ricordando, nella tessitura del Palio dell’Assunta come, forse, uno dei pochi momenti di riconoscenza del “dominio” senese anche sulla terra pianese. Sotto questo aspetto, acquista dunque ancor più valore il Torneo di “Asta e Bacchetta” e, forse, lo stesso Palio, che è stato comunque inserito nella Festa degli Statuti (oltretutto deliberato dal Consiglio Comunale) e che, a questo punto, potrebbe essere motivo di future rivisitazioni; discorso complesso, complicato, difficile ma da prendere in considerazione, pur con estrema cautela. [gallery columns="5" link="file" ids="33281,33280,33282,33283,33285,33286,33287,33288,33289,33298"] Ogni modo, al di là di come uno la possa pensare, una vittoria e una Festa per tutti, vista anche la compostezza dei figuranti del Magistrato delle Contrade e delle stesse Contrade, dei contradaioli e dei presenti alla manifestazione (era stata montata un’apposita tribuna), che, seguendo anche le “indicazioni” del Rettore Pierangelo Fabbrizzi, hanno accettato il verdetto finale del Torneo, che vedeva, da parte del pubblico, una possibile vittoria anche della Contrada di Borgo. Ma così non è stato e, crediamo, sia probabilmente giusto così; qualora non lo fosse, la riflessione va fatta sul metodo e non sul merito; questo, proprio per le Contrade e per la stessa Festa. Ora però Palio e… Buon Palio a Tutti
Di seguito i nostri servizi sulla Festa degli Statuti e le interviste nella Contrada del Coro, vincitrice dello scudo di Asta e Bacchetta

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