Amiatanews: Piancastagnaio 09/12/2015 Presenti anche i Sindaci di Piancastagnaio, Abbadia S. Salvatore e Castell’Azzara Le parole semplici e di concreta vicinanza di Padre Giovanni, nuovo Vescovo della diocesi di Pitigliano-Sovana e Orbetello I Sindaci chiedono il riconoscimento di un’area di crisi come punto basilare per un nuovo progetto socio-economico dell’Amiata. Alcune assenze.
Si è svolto domenica 6 dicembre u.s., l’incontro tra il nuovo Vescovo della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello Sua Eccellenza Giovanni Roncari, ed i lavoratori di Floramiata, azienda in concordato fallimentare, che sta attraversando il periodo più difficile dalla sua nascita nei primi anni ’80. Presenti anche alcuni dipendenti della Rivart, altra azienda in estrema difficoltà, così come le altre in tutta l’area industriale tra Piancastagnaio, Castell’Azzara, Abbadia S. Salvatore e Radicofani, anch’esse nate, come Floramiata, attraverso il “Progetto Amiata”, che aveva l’obbiettivo del riassetto socio-economico nell’area amiatina dopo la chiusura delle miniere di cinabro.
Il Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, aveva informato Padre Roncari già nelle settimane precedenti, ancor prima della sua consacrazione a Firenze e, subito, il nuovo Vescovo è voluto essere presente a Piancastagnaio proprio per incontrare i lavoratori, rivedendo completamente il protocollo previsto dall’insediamento del Vescovo appena nominato. Non una cosa da poco e, soprattutto, un forte segnale da cogliere in ogni parola e gesta che Padre Roncari ha donato durante l’incontro. Un vescovo che si è presentato “come uomo”, questo il termine subito usato da Roncari, che ha mostrato la sua semplicità ma anche la scelta di sedersi “accanto” ai lavoratori in estrema difficoltà. “Da domenica passata – giorno del suo inizio del ministero pastorale – i vostri problemi sono anche i miei”, ha esordito Padre Giovanni. “Sono figlio di un operaio, un ex panettiere divenuto metalmeccanico per poi essere licenziato qualche anno prima dei andare in pensione. Comprendo dunque la vostra situazione… In casa mia non è mancato il mangiare perché la mia mamma sapeva come affettare il pane …”. Queste alcune delle parole in sintesi di un vescovo, un frate, venuto a Piancastagnaio per dire messa, incontrare una comunità col saio francescano, al volante della sua utilitaria, immagine di Papa Francesco, di un Santo nudo da ipocrisie e inutili ricchezze e di un Cristo tra la gente, con fede. Un Vescovo che ha scelto la gente, la gente che lavora e che oggi è in difficoltà.
Noi eravamo presenti ed abbiamo visto anche gli assenti, purtroppo. Gli stessi, pochi istanti prima, presenti alla vicinissima cerimonia del saluto ed il ricordo, dello stesso Vescovo durante il cerimoniale al Monumento del Minatore. Anche per loro abbiamo realizzato un video, che racconta una mattinata di proposta e riconoscimento di una situazione grave, molto grave a cui tutti dobbiamo dare risposta.
Quella risposta che gli Amministratori pubblici presenti, Lugli Vagaggini (Sindaco di Piancastagnaio), Fabrizio Tondi (Sindaco di Abbadia S. Salvatore ed attuale Presidente dell’Unione dei Comuni Amiata-Val d’Orcia) e Fosco Fortunati (Sindaco di Castell’Azzara), si stanno impegnando a dare, attraverso (siamo convinti) un’azione comune, soprattutto con la Regione Toscana, che pone al centro il riconoscimento di un’area di crisi dell’Amiata per un progetto socio-economico-infrastrutturale rinnovativo, adeguato ai tempi ed alle peculiarità e patrimoni esistenti come il vapore, l’ambiente, la forestazione, il turismo, la tradizione artigianale e manifatturiera.
Vi lasciamo, dunque, al video relativo all’incontro con tutti gli interventi.
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