Piancastagnaio. Floramiata: dichiarato il fallimento dell'azienda

Floramiata ultimo atto: dichiarato il fallimento dell’azienda Circa 250 lavoratori sospesi dal lavoro, sequestrati libri contabili, nominato il curatore fallimentare. L’ultimo atto della grave situazione dell’azienda Floramiata, di Casa del Corto nel Comune di Piancastagnaio, si è chiuso nella mattinata di oggi, quando la decisione presa dal giudice del tribunale di Siena, il Dott. Paolo Bernardini, è divenuta purtroppo esecutiva attraverso l’istanza di fallimento. L’ultima udienza tra le parti, si era tenuta Siena, lunedì 5 ottobre. Il giudice si era nuovamente presa la facoltà di decidere. I più informati, però, dicono che già mercoledì scorso, il Dott. Bernardini aveva già deciso sulla sorte dell’azienda florovivaistica, tra le più importanti d’Italia. floramiata_logoCome un fulmine a ciel sereno, la decisione si è abbattuta sui duecentocinquanta dipendenti. Tanta la rabbia e la disperazione. Non poteva non mancare qualche pianto da parte di lavoratori, che vedono l’ombra di un licenziamento, anche se per ora le lettere che sono state inviate, parlano di una sospensione delle attività lavorative, pur senza stipendio. Subito le OO.SS. di zona si sono riunite in assemblea all’interno dell’azienda, mentre per lunedì alle ore 10, è stato convocato un presidio da parte dei lavoratori e degli stessi Sindacati davanti alla sede dell’Unione dei Comuni Amiata-Val d’Orcia a Piancastagnaio. La situazione, anche se ormai tutti se lo aspettavano, è dunque precipitat; ora, la drammaticità della decisione presa dal giudice del Tribunale di Siena, pone seri interrogativi su cosa veramente potrà succedere. Nel pomeriggio, la presenza dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, si è concretizzata quando sono stati sequestrati libri contabili ed i documenti aziendali. A questo punto occorre che, senza retorica alcuna, ci si mobiliti in tutta l’Amiata, perché non cada un silenzio complice su questa grave situazione. Che si attuino tutte le iniziative possibili ed “impossibili”, affinché la sorte dei 250 lavoratori Amiatini, venga riportata ad un tavolo di trattative e si cerchino soluzioni che possano ridare a questa nostra gente la speranza di un lavoro. Soprattutto, non si crei un “isolamento” in questa nostra Amiata già, per mille motivi, isolata di suo. Prefetto, Presidente di Regione e le altre autorità della nostra provincia senese, vengano immediatamente a Casa del Corto, incontrino gli operai e si diano da fare per poter trovare una soluzione, sempre si possa trovare a questo vero e proprio dramma umano ed occupazionale.]]>

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