Piancastagnaio. Elisabetta Ponzuoli vince il Premio "Tullio Guidotti" 2016

La giovane studentessa, ritirerà il premio, domani, sabato 16 Gennaio. “Dedicherò il premio Tullio Guidotti al mio caro professore Danilo Zilianti.” “Tullio Guidotti? Una persona buona, sicuramente sensibile e lungimirante.” “La famiglia, il luogo dell’educazione primaria.” Nell’intervista rilasciata, la maturità di una ragazza, con le idee chiare Sarà Elisabetta Ponzuoli, la brava studentessa di Piancastagnaio, a ritirare l’annuale premio in memoria di Tullio Guidotti, il cittadino benemerito, morto a San Remo nel 2002, che lasciò una cospicua somma di danaro, destinate ad uno studente di Piancastagnaio che si fosse diplomato col voto migliore. Elisabetta, che ha conseguito la maturità scientifica nel  luglio scorso, con 100/100 (cento centesimi) con lode, presso l’Istituto Fermi di Castel del Piano, riceverà, dalle mani della nipote di Tullio Guidotti, Anna Paola Capocchi, il premio in denaro, dopo che la Commissione giudicatrice, formata da docenti dell’Amiata e rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, ha deciso che lei “era la migliore alunna” tra i migliori tre studenti di Piancastagnaio. Questi i componenti, tutte donne: le professoresse Anna Sacchi e Luciana Scalacci, l’Assessore del Comune di Piancastagnaio Elisabetta Bensi e la Sig.ra Arianna Mazza. La cerimonia, si svolgerà nel pomeriggio di sabato 16 gennaio alle ore 17:00, presso la saletta comunale di Piancastagnaio, dopo la visita, alle 16:00 presso il cimitero, alla tomba del donatore. Il premio Tullio Guidotti, nativo di Piancastagnaio ma trasferitosi a San Remo, venne istituito anni or sono, in sua memoria. Egli visse sempre con il desiderio, mai realizzato, di studiare; le peripezie della vita, glielo avevano impedito, ma Tullio, nonostante tutto, amò la cultura e lo studio con la fatica e la passione di un autodidatta. Alla sua morte, destinò la cifra di cento milioni perché fosse assegnato annualmente un premio di dieci milioni (oggi convertiti in Euro) allo studente, che si fosse diplomato, presso l’Istituto per Geometri di Piancastagnaio, con il più alto dei voti. Alla chiusura dell’Istituto, alcuni anni fa, l’esecutrice testamentaria, la nipote Anna Paola, assieme ai membri del comune di Piancastagnaio, ed un’apposita commissione, decise di continuare il premio, riconoscendolo ad uno studente pianese, anche di altro istituto. [caption id="attachment_6690" align="aligncenter" width="512"]La Sig.ra Anna Paola Capocchi, relaziona sul Premio La Sig.ra Anna Paola Capocchi, relaziona sul Premio (anno 2015)[/caption] Abbiamo incontrato Elisabetta Ponzuoli, assieme ai genitori Domenico e la mamma Anna Maria, felici e soddisfatti per il risultato ottenuto dalla figliola che, come il fratello Lorenzo, ha da subito mostrato interesse per lo studio, in una conduzione di vita tipicamente adolescenziale, ricca di amicizie e di interessi, come per tutti i Giuseppe_Serafini_01ragazzi. Con noi anche il nostro futuro Direttore e giornalista della Nazione Siena, Giuseppe Serafini, che collabora nel fare alcune domande alla brava studentessa. Elisabetta, oggi iscritta alla Facoltà di Medicina a Bologna con la volontà di specializzarsi in Psichiatria,  si è mostrata, anche dinanzi alle nostre domande, matura e con idee chiare per il futuro. “Sono sicuramente felice per il premio – ci racconta emozionata la studentessa – E’ per me motivo d’orgoglio anche per i princìpi che hanno ispirato Tullio Guidotti. Sono contenta per la mia famiglia, per gli amici e per lo stesso Istituto Fermi, dove sono stata benissimo.”

  • ANews. Hai conseguito il massimo dei voti. In sede d’esame un eleaborato particolare?
  • Elisabetta. Sì. Ho fatto un percorso tematico sulla psicologia della voce, in particolar modo sul suo utilizzo nei comizi politici, sia attuali che passati. La voce è stata sempre per me, motivo di studio. Canto da molti anni e quindi ho imparato a conoscerla anche nel normale utilizzo del parlato. Nella ricerca, ho voluto approfondire l’aspetto “voce” nella comunicazione, non tanto dal punto di vista del contenuto, ma da quello della tonalità, della fonetica, del suono e di come venga percepito e come venga influenzato chi lo ascolta durante un comizio o dibattito politico”.
  • ANews Come sono stati i tuoi anni del liceo? La tua preparazione e bravura, hanno influenzato i rapporti con i compagni di scuola?
  • Elisabetta Non credo che i buoni voti che conseguivo, possano aver influenzato i rapporti e le amicizie. I miei anni sono stati semplici, con buoni rapporti, tipici di una adolescente che cresce fino ai 19 anni, assieme ai suoi compagni di suola ed amici. Conservo dunque un buon ricordo della scuola, il liceo di Castel del Piano è una scuola “aperta” e favorisce la frequenza e la serenità nello studio, e ricordo con piacere i miei  compagni, che, a dire il vero, ho solo da pochi mesi lasciato. Alcuni di loro, tra l’altro, li conosco sin dalle scuole medie. Devo anche dire che la mia, la nostra, è stata una classe particolarmente interessata allo studio: tutti ci siamo iscritti all’università. Sono convinta che ci daremo da fare”. Alcuni di loro, tra l’altro, li conosco sin dalle scuole medie e, a tale proposito, vorrei ricordare i bravi Riccardo Santoni e Lorenzo Forti, che per poco non hanno vinto, al mio posto, il premio Guidotti. Ogni ragazzo ha la propria personalità, non ci sono differenze dettate dalla votazione scolastica. Ognuno di noi ha le proprie attitudini anche nello studio, ma non sono queste che devono fare la differenza nei rapporti sociali.
  • ANews. Cosa pensi del premio Guidotti?
  • Elisabetta Penso sia soprattutto un segno di bontà da parte di una persona sicuramente sensibile, volenterosa e con uno sguardo aperto verso il mondo dei giovani. Un’opportunità, che, rappresenta una unicità e comunque una rarità. Il premio da’ un valore allo studio e quindi all’impegno di un giovane. Inoltre, potrebbe essere anche una motivazione per uno studente, vista la cifra importante.
  • ANews. Guardandoti indietro, ripercorrendo i tuoi anni alla scuola, cambieresti qualcosa?
  • Elisabetta A dire il vero, non cambierei nulla. Parlando sotto l’aspetto dello studio, rifarei lo stesso percorso che ho scelto appositamente per potermi preparare all’università. Ad un adolescente, come ero io in primo liceo, direi di scegliere in base ai suoi desideri futuri, a quello che vorrebbe essere e fare da grande. So che non è semplice, ma la scelta delle scuole superiori è fondamentale; troppi ragazzi cambiano indirizzo scolastico, perdendo anni della propria gioventù.
  • ANews Subito all’università. Quale il tuo impatto con una istituzione completamente diversa?
  • Elisabetta La prima sensazione che ho avuta è stata quella di sentirmi bene, di sentirmi meglio che al liceo. L’università da’ molti stimoli e favorisce la conoscenza ed il confronto con tante altre persone, professori e studenti. Ho più libertà nello studio e mi insegna a pianificarlo. Riesco ad organizzarmi bene e questo, indubbiamente, è un vantaggi significativo. Anche perché non si può vivere solo di studio, bisogna coltivare le proprie passioni, vivere la propria età.
  • ANews Hai sempre avuto la passione per la musica e per il canto e ti piace molto scrivere. So che hai partecipato, recentemente, ad un concorso letterario.
  • Elisabetta Si, il concorso “Arte di Parolo”, si è svolto a Prato nell’anno appena trascorso. Il tema era il sentimento della “Vergogna – 15 storie under 20” ed io ho scritto un racconto, sotto forma epistolare, dal titolo “Lettere a nessuno”, dove ho affrontato questo stato d’animo, immaginandolo nell’animo di una giovanissima ragazza violentata sessualmente.
  • ANews I tuoi genitori, Domenico ed Anna Maria: quale la loro importanza nel tuo percorso di studi e nella vita?
  • Elisabetta Sono stati per me fondamentali. La loro educazione, il loro modo di seguirmi, ma anche di lasciarmi libera nelle scelte, sono stati per me importantissimi. Mi hanno insegnato il senso della responsabilità delle cose, ognuno con il suo modo di fare, ma con il solito fine. Li ringrazio molto. In riferimento alla scuola, molti genitori pensano che debbano essere gli insegnanti a dover educare i  propri figli, ma non è così. Si tende sempre più a giustificare atteggiamenti chiaramente  sbagliati dei figli, dando, spesso, la colpa agli insegnanti. Com’è anche vero che ci sono insegnanti che si “prendono di punta” alcuni ragazzi, altresì sono troppe le giustificazioni e le scuse dei genitori per questi ultimi. Credo, quindi, che l’educazione nasca dalla famiglia, dai genitori e non dalla scuola; quest’ultima ha un ruolo diverso, pedagogico e di insegnamento legato alla conoscenza della persona. E’ la casa che ti tiene lontana da alcol, droga e cattive compagnie.
  • ANews Il “Tullio Guidotti” è un riconoscimento in denaro; come hai intenzione di gestire la cifra donata?
  • Elisabetta Ho idea di “investirlo” per due motivazioni: la prima, visto anche la motivazione del premio, per gli studi universitari visto che la facoltà di medicina è anche molto costosa; la seconda, per un bel viaggio per divertirmi e conoscere nuovi posti.
  • ANews Hai pensato di dedicare il premio Guidotti a qualcuno in particolare?
  • Elisabetta Si, il pensiero è andato subito a un mio carissimo professore di italiano, avuto alle scuole medie di Piancastagnaio: il professor Danilo Zilianti, che ci ha lasciato circa cinque anni fa che porto sempre nel mio cuore. Un uomo a cui sia io, che tutti gli studenti che l’han conosciuto, dobbiamo molto come insegnante e come uomo. Una persona buona, sempre disponibile con tutti, felice di essere tra gli studenti. Ringrazio si d’ora la la Signora Anna Paola, la Commissione, l’Amministrazione Comunale di Piancastagnaio, l’Istituo Fermi di Castel del Piano ed i miei genitori. Sarà un momento emozionante: sicuro.
Piancastagnaio_Premio_Guidotti_2016_Elisabetta_Ponzuoli_WP_20160113_054 Dunque un premio denso di significati, oltre lo studio, in quanto originato dal desiderio, dal riconoscimento ed anche dalla riconoscenza. C’è di più nel premio Guidotti che un dono in denaro: c’è il sacrificio di un giovane, il suo impegno ed il suo equilibrio di ottenere un importante risultato didattico, segno comunque di una crescita favorevole per natura, educazione, insegnamento ed amicizia. Quei valori che Elisabetta, saprà sicuramente riconoscere nel suo percorso verso la maturità di studente e donna. Vogliamo ringraziare i genitori di Elisabetta, la mamma, la Dott.sa Anna Maria Sbrilli, medico al Servizio Tossico Dipendenze di Abbadia S. Salvatore, e Domenico Ponzuoli, Capo del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Piancastagnaio, oggi in meritato riposo dopo decenni di servizio.]]>

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