Piancastagnaio. Cento sorrisi e la nobiltà dell'anima

Ginevra e Rebecca, regine della serata per la ricerca sulla Sindrome di Rett. L’Enoteca Saxa Cuntaria, ha fatto una scelta giusta per i cento presenti. Emozione ed amicizia attorno al tavolo, in una Piazza de l’Orologio da rivivere.

Cento cuori, cento anime, cento sorrisi, cento commozioni, cento speranze, cento certezze, cento applausi, cento grazie. Voler raccontare quello che a Piancastagnaio ha riempito la centrale Piazza de l’Orologio, la sera del 12 giugno passato, è come scrivere di momenti sospesi nelle sensazioni e nelle emozioni che i presenti, tutti, han ricevuto in dono da Ginevra e Rebecca, le due splendide amiche, regine di una serata dedicata alla ricerca del loro essere.

Piancastagnaio_Saxa_Cuntaria_Rett_2015061202Una Piazza raccolta, sobria, cortese, amica. Libera da disturbi, rumori, lamiere ed aperta al colloquio cordiale, intimo, pacato dove le parole ed i suoni han sembrato scrivere le musiche di sottofondo. Bisognerebbe ricordarsi sempre degli spazi che Piancastagnaio regala e che per anni si continua a rifiutare. Questa volta, per fortuna non è la prima, il regalo lo abbiamo preso, scartato, apprezzato e goduto assieme al cibo ed il vino servito. Commensali senza distanza, uguali, semplici e sorridenti. Cento, assieme alcune imprese han voluto con gesti concreti contribuire con donazioni importanti, con servizi od aiuti nella preparazione della serata

Nazzareno e Marilena, tutto lo staff dell’Enoteca-Ristorante Saxa Cuntaria, organizzatori della serata, han fatto la scelta giusta: vivere assieme nel segno dell’amicizia, attorno ad uno dei simboli di essa, la tavola, alcune ore dedicate alla raccolta fondi  per la Sindrome di Rett, è un gesto che ci riporta alla nobiltà dell’anima. Cento anime nobili con la volontà di ridare la libertà a tutti i bimbi, le famiglie, i ricercatori ed i medici che conoscono la Sindrome di Rett. Piancastagnaio_Saxa_Cuntaria_Rett_2015061203 Come il Prof. Joussef Hayek, ancora a Piancastagnaio, ha parlato di questa malattia con conoscenza, sapienza, semplicità e, soprattutto, commozione di chi svolge una professione con vera vocazione, altro aspetto di una nobiltà d’animo ricca di coraggio, umiltà e forza. Ma è nelle case, nelle famiglie di Ginevra e Rebecca, negli occhi delle mamme Claudia ed Isabella, bellissime, che la nobiltà d’animo insegna attraverso altri messaggi come il coraggio, la perseveranza, la speranza, la volontà, la cortesia, la semplicità. E’ quindi l’Amore per la vita che insegna sempre, e l’Amore è quello che Ginevra e Rebecca han regalato ai cento, per regalarlo al mondo. Conserviamolo nell’anima.

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