Grosseto. Torna la FaiMarathon a Grosseto, itinerari e conferenze alla scoperta della città

Domenica 18 ottobre, dalle 10 alle 18, il banchetto del Fai in via Mazzini, sarà il punto di ritrovo per tutti i partecipanti alla FaiMarathon Domenica 18 ottobre una giornata d’autunno alla scoperta di una “Grosseto diversa” con la FaiMarathon, la passeggiata culturale aperta ai cittadini di tutte le età, per conoscere la storia, l’identità, il patrimonio artistico e architettonico della propria città. L’evento nazionale, promosso dal FAI, Il Fondo Ambiente Italiano con la partnership del Gioco del Lotto, si svolge in contemporanea in 130 città d’Italia, grazie al contributo di oltre 3500 volontari Fai. A Grosseto la Fai Marathon partirà da via Mazzini, dove sarà allestito il banchetto Fai, dalle ore 10 alle ore 18, e sarà dedicata ai Cento anni dalla Grande Guerra raccontati attraverso due conferenze e una serie di itinerari  alla scoperta di lapidi, obelischi, edifici monumenti della città. Il programma e il senso della manifestazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel Palazzo comunale con la partecipazione di Giovanni Tombari, capo delegazione  Fai di Grosseto e Giuseppe Monaci, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Grosseto, Luca Vecchieschi, dirigente comunale ai Lavori Pubblici. “Abbiamo accolto con grande piacere l’invito della FaiMarathon a partecipare alla giornata del 18 ottobre, offrendo la possibilità di aprire di nuovo dopo quasi 20 anni il portone dello storico edificio che ospitava il liceo classico Carducci-Ricasoli e la biblioteca Chelliana in via Mazzini – ha detto l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Grosseto, Giuseppe Monaci -.  L’edificio al momento è un cantiere, per cui si potrà visitare solo l’androne e con le dovute precauzioni. L’occasione ci è gradita per annunciare l’inizio dei lavori al piano terra, dove a interventi conclusi sarà di nuovo allestita la storica biblioteca comunale cittadina. Un’altra tappa del percorso della FaiMarathon riguarderà anche l’ex Garibaldi, all’interno del quale però non si potrà entrare essendo stato dichiarato inagibile. Anche per questa struttura entro la fine dell’anno partiranno i lavori di riqualificazione, che in primis riguarderanno il rifacimento completo del tetto”. “Il tema scelto per questa edizione della Faimarathon – spiega Giovanni Tombari – ha grande valore sotto molti punti di vista; storico, perché ricorda l’ultima guerra d’indipendenza, quella che ha definito i confini della nostra patria; umano perché un’intera gioventù fu coinvolta, sacrificata, cancellata; familiare, perché questo conflitto fu combattuto dai nostri bisnonni e nonni; valoriale perché il sacrificio di questi uomini non sia vano; locale, perché il Fai vuole far conoscere, valorizzare, tutelare, i beni della nostra storia, delle nostre città. Tra quelli toccati dal percorso ve ne sono due, l’ex Orfanotrofio Garibaldi e l’ex Liceo Classico/Chelliana particolarmente cari ai grossetani. Si ringrazia per la collaborazione anche la sezione Unuci di Grosseto.” Le conferenze si svolgeranno nella sede grossetana dell’Unuci (via Mazzini 73): alle 11 e 30 Pietro Pettini, presidente dell’ordine provinciale degli architetti parlerà dell’architettura dei luoghi toccati dalla Faimarathon e della Grosseto del secondo decennio del 1900. Alle 17 il Colonnello Marchisio del Cemivet (Centro Militare Veterinario) di Grosseto interverrà su “L’impiego dei cani nella ricerca dei feriti sui campi di battaglia della prima guerra mondiale. Nel pomeriggio il maresciallo Brancaccio del quarto stormo, proietterà delle immagini che attestano che le prove del prototipo dello Sva 10 biposto con cui D’Annunzio volò nell’agosto del 1918 furono effettuate nel febbraio-marzo dello stesso anno a Grosseto, lontano da occhi indiscreti. La Fai Marathon è cultura, conoscenza, impegno  è un allenamento per la mente, perché consente di arricchire il patrimonio di conoscenze sulla città. E per il fisico perché spinge le persone a visitare i luoghi, aprendo gli occhi e il cuore. Una pacifica battaglia che il Fai porta avanti con coraggio e ostinatezza nella società civile e nelle Istituzioni per educare i cittadini ad amare la propria città, valorizzandola e preservandola dal degrado. Conoscere l’identità di un territorio è il primo passo per imparare ad amarlo. La FaiMarathon sostiene la campagna di raccolta fondi dal titolo ‘Ricordati di salvare l’Italia’. Oggi il Fai agisce su tutto il territorio italiano attraverso 116 delegazioni locali, che promuovono in concreto una cultura di rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni d’Italia per tutelare un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità . Per partecipare alla FaiMarathon è sufficiente presentarsi al banchetto del Fai che il 18 ottobre sarà allestito in via Mazzini dalle 10 alle 18, di fronte alla sede Unuci. Qui sarà possibile iscriversi al Fai e ottenere materiale informativo e gadget. Le partenze per gli itinerari sono libere. In alcuni siti i volontari del Fai accoglieranno i visitatori direttamente dando informazioni di carattere storico -artistico. I luoghi scelti dalla Faimarathon sono 8 in tutto: il Parco della Rimembranza sulle mura medicee con il monumento e l’obelisco ai caduti, la scuola elementare di via Mazzini 63, intitolata al tenente Gino Tombari (medaglia d’argento morto sull’Altopiano d’Asiago), l’ex Liceo Classico/Biblioteca Chelliana, in via Mazzini 36, durante la Grande Guerra adibito ad ospedale militare. Qui nel 1925 fu posta una lapide che oggi non è più visibile, in ricordo degli studenti caduti in guerra. Un altro edificio scelto dalla Faimarathon è la sede del Liceo Rosmini, in via Porciatti, in cui invece è ancora presente la lapide in ricordo degli studenti caduti in guerra. L’itinerario tocca anche il cimitero di Sterpeto, in via Martiri delle Foibe Istriane, con il padiglione ai caduti e il monumento dedicato ai prigionieri austriaci morti in Maremma, la Caserma dei Carabinieri in piazza La Marmora, che conserva nella parte esterna una lapide con il numero dei caduti maremmani nel conflitto; l’ex Orfanotrofio Garibaldi, in via Mameli 15; la sede Unuci degli ufficiali in congedo, in via Mazzini 73.]]>

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