Buon Anno

E così, anche questo 2016 se ne sta andando. C’è chi, da buon ottimista perso, già addita il 2017 come anno “sfortunato”,  visto i numeri finali e c’è chi, invece, diceva “anno bisesto, anno funesto”, pensando a questo ormai giunto alla fine. Io vorrei dirvi semplicemente “Buon Anno” e un “Grazie”, per averci seguito in quest’avventura editoriale, nata dal sogno di un ragazzo liceale verso la conclusione della scuola superiore, alla fine dei bellissimi e controversi anni ’70, che già vedevano entrare in molte banche, ministeri, scuole, università, sindacati e luoghi di potere, proprio coloro che avevano contestato, anche violentemente e barbaramente, le stesse istituzioni, che li vede ancor oggi protagonisti (Antonello Venditti, di quelle parti, ben scrive e canta in proposito) Eh si, il mio “Buon Anno” parte anche da qui, da questi presupposti, che proprio stando a uno dei fatti che ha più ha condizionato la vita economica dell’Amiata e della provincia (senese in particolare), parlo ovviamente dell’affare del Monte dei Paschi (il Caro Babbo Monte), fan si che questi benedetti anni 70 (musicalmente unici), ce li ritroviamo ancora negli altri “affari” chiamati, ad esempio, Floramiata, Rivart, dissesto idrogeologico, ambiente e tutto quello che uno vorrebbe gettare dalla finestra la prossima notte, con gesto poco consono da queste parti. Un “Buon Anno” a Floramiata, non c’è che dire, per la cordata di imprenditori che, a quanto riportato dalle cronache, si ritroverebbe un sconto di circa sette milioni di Euro, alla terza asta, per l’acquisto del polo florovivaistico, che, fino a poche settimana fa, andava deserta proprio per la cifra superiore ai dieci milioni come base di vendita. Sarà frutto di qualche congettura legata ai 20 miliardi di Euro stanziati a salvaguardia delle banche (MPS principalmente tanto per capirci) in caso di necessità dal Governo Gentiloni? Un bel vantaggio, non c’è che dire, che aumenta il diritto di tutti gli amiatini a ricevere stesso trattamento, magari con un bel posto di lavoro da quadro o dirigente, vista la negazione di ambiente, energia, credito e di mercato, dovuta ad un contesto ormai privo di bussola, ben indirizzata verso coloro che il debito lo pagano davvero con gli interessi sui propri finanziamenti, anche ipotecari. Aspettiamo i nomi dei fortunati e sicuramente preparati imprenditori. Un Buon Anno anche all’ambiente amiatino, così apprezzato e deprezzato, ma anche disprezzato, reso quasi vanto per qualche eccessiva considerazione di protesta che, come sempre accade, rischia di divenire ragione, un po’ come nella canzone di Venditti (a proposito il titolo è “Compagno di scuola”). Spero vivamente che le lancette di certi orologi dal meccanismo preimpostato, dal recente rumore stellato, in momenti a dir poco inopportuni, vengano rimesse e magari fermate, ogni tanto, in concomitanza con la raccolta dei funghi e i periodi di maggior flusso turistico. Insomma, un po’ più di calma, perché di “lotte e astensioni dalla lotta” inconcludenti per le masse e opportunistiche per pochi, ormai se ne son viste parecchie. Un “Buon Anno” anche a ENEL e ai suoi nuovi concorrenti sul mercato amiatino: con calma, anche voi, che da decenni abitate da queste parti con ettari di servitù intubate (all’esterno!), buchi, terra, acqua e aria. Si troverà pure una soluzione per far stare tranquilli un po’ tutti, tutti non solo una parte; o no?  Un “Buon Anno” anche ai nostri ponti e alle nostre frane, così lasciate in disparte e poco considerate al punto da venir giù ancor di più. Poverini e poverine, cosa si poteva fare in un anno (si fa per dire, sono ovviamente di più…)!… Molto dipendeva, a sentir dire, dal momento contingente previsto dall’abolizione delle Provincie e il riassetto istituzionale anche locale. E ora, abbattuto il “SI” al referendum di Santa Barbara (incredibile coincidenza per noi amiatini), “oohh che si fa?!?!” Un “Buon Anno” anche a nostri politici e amministratori. Cosa dire, ognuno cerca di fare il suo, questo è certo; non mi sento di star lì a vedere altre frane o ponti diroccati per colpe singole. Il fatto, come più volte mi son presa la responsabilità di scrivere, è che “da soli si può fare molto, ma uniti si può fare molto di più”, su tutto. Si, nessuno nasce ieri, ben si sa che ci sono i partiti (?), i movimenti (?) che possono condizionare le faccende in base a “ideali” e, soprattutto “finanze”. Ma, ancor peggio, a condizionare sono i personalismi, talvolta giustificati (ma non sempre); rimangono un pallido sole invernale tra le nubi portate dal traversone corsico, dai vapori geotermici o dalle nebbie della valle, ma non molto di più. Ma questa è storia vecchia, anche quando i colori dei soldi (intendo i regolari finanziamenti ovviamente) era lo stesso su tutti. Ma sono fiducioso, perché alcune iniziative sono state di spessore e di sicuro interesse anche in prospettiva, anche se, a dire il vero, ci s’invecchia generazione per generazione… Pensate seriamente e concretamente alla formazione, formazione vera, non solo Leggi 81 o finti apprendistati: poli di formazione unificato per industriali, artigiani, commercianti e operatori turistici; diamo spazio alle menti e alle mani. Aiutate le scuole a tornare scuole, con meno libri e più concretezze; il fatto che dipendano dai ministeri, conta fino a un certo punto. Un Buon Anno a tutti, ai tanti giovani che hanno rappresentato l’Amiata nello studio, nello sport, nella cultura e nel lavoro. Tanti gli esempi di un 2016 che ha regalato molti sorrisi e gioie. Un Buon Anno ai genitori e ai nonni, segno del tempo, dell’esperienze e di un’educazione spesso ingoiata tra la rete mangia tutto e tutti.  Un Buon Anno a chi non c’è; accidenti a quanti giovani s’è portato via la nostra Montagna Madre! Un Buon Anno ad Amiatanews, e a chi ha permesso parte della realtà del mio sogno: Giuseppe, Cristina, Daniele, Francesco, Elena, Valeria, Eleonora, Beatrice, Alessandra, Pier Camillo, Sabrina, Fabrizio, Mariella, la redazione di Tele Idea, Francesco e a tutti gli uffici stampa e portavoce che ci hanno inviato comunicati e note stampa. Ed anche a me, Marco Un Buon Anno a te, Amiata perché, in fondo, anche quelli che dicono che sei lontana, in realtà, non pensano che potresti dire la stessa cosa… E Buon Anno anche a te, 2017. Auguri tutti voi.]]>

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