Bagni di S. Filippo. In scadenza le concessioni per le acque termali

Le concessioni per le acque termali scadranno a Giugno 2015. Il 30 giugno 2015 scade la concessione delle acque termali di Bagni San Filippo in possesso dell’attuale gestore, dopo l’ultimo rinnovo concesso dalla Regione Toscana nel 2009. Lo sfruttamento di tale giacimento è avvenuto in termini pressoché monopolistici, perdurando in capo alla stessa impresa dal 1935, in seguito a ripetuti rinnovi automatici dell’originario titolo concessorio. Oggi, però, la san_filippo_terme_0comunità di Bagni San Filippo e quelle limitrofe non intendono rimanere estranee né passive a tale scelta e già sui social network (“C’era il ponte dell’Orcia”, per esempio) sono apparse le prime battute propedeutiche a un dibattito approfondito sull’argomento. Provocatoriamente sono state poste le seguenti domande: cosa hanno intenzione di fare regione toscana, provincia di Siena, comune di Castiglione d’Orcia? Cosa ne pensano i cittadini della gestione attuale? Come vedrebbero i cittadini la gestione futura? La medesima associazione Pro Loco, durante la campagna elettorale delle elezioni comunali 2014, aveva fatto alcune richieste, tra cui quella, relativamente alla concessione delle acque termali, di “essere chiamata come parte attiva nella redazione e nella valutazione delle prossime stipule per le convenzioni in merito allo sfruttamento dell’acqua termale”. Nel novembre 2008 il presidente della autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, nel rispondere a una richiesta inoltrata dal comune di Castiglione d’Orcia, che chiedeva di conoscere “le modalità di realizzazione di un assetto concorrenziale nel mercato della fornitura di acque termali sorgenti dalle fonti situate nel giacimento denominato ‘Bagni San Filippo’, rispondeva che tale bacino idrogeologico poteva essere soggetto a uno sfruttamento non esclusivo (potevano essere rilasciate più concessioni), ma che comunque dove la frazionabilità non poteva realizzarsi in concreto, “l’acqua termale della stazione in questione potrebbe essere somministrata a eventuali soggetti interessati a un prezzo orientato ai costi”. E osservava infine che “la concessione in essere non dovrebbe essere soggetta a un rinnovo automatico, ma assoggettata ai principi della concorrenza sul mercato”.]]>

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