Amiata SI. Buona riuscita per la manifestazione contro l'attuale geotermia

Abbastanza nutrito il corteo protagonista Sabato 11 Novembre della protesta contro la realizzazione di ogni nuova centrale geotermica di tipo Flash o a “ciclo binario” sull’Amiata. Molti i manifestanti provenienti da altri territori geotermici e dalla confinante Val d’orcia. Approvato il Manifesto per l’Amiata. Come da programma, si è svolta Sabato 11 Novembre, la manifestazione organizzata dai comitati “SOS Geotermia”, “Comitato NO Geo Amiata” e Rete NOGeSi, contro la realizzazione di ogni nuova centrale geotermica di tipo Flash o a “ciclo binario” sull’Amiatala manifestazione, a cui hanno partecipato anche alcuni rappresentanti di movimenti ambientalisti e animalisti. Quasi 270 (ne abbiamo contate 264 nel punto dove abbiamo incontrato il corteo a circa 3/4 del percorso), hanno camminato pacificamente, lungo i 5 km che separano il Palazzo Comunale di Abbadia S. Salvatore (punto di partenza) e quello di Piancastagnaio dove la manifestazione aveva posto l’arrivo di un percorso non casuale, con un sit-in e gli interventi pubblici di alcuni esponenti dei comitati promotori. Una presenza che ha soddisfatto comunque i promotori anche se, forse, un po’ sottodimensionata vista la bella giornata autunnale e il fatto che solamente tra Piancastagnaio e Abbadia S. Salvatore, vivano circa 10.000 persone. Va anche detto, però, che da anni non si assisteva a una partecipazione con questi numeri. Manifestanti anche dagli altri territori geotermici toscani del pisano, grossetano e senese, provenienti anche da regioni limitrofe (Umbria e dal Lazio), si sono uniti a una solo discreta presenza di cittadini amiatini durante l’intera giornata. Al di là delle cifre (alcune testimonianze riportano che probabilmente sia alla partenza che all’arrivo c’era qualche decina in più di partecipanti), è stata una manifestazione che si è svolta senza problemi di ordine pubblico, con le Forze dell’Ordine impegnate prevalentemente per la gestione della viabilità lungo la provinciale e nelle strade urbane, temporaneamente chiuse a senso alternato per il passaggio dei manifestanti, dove in molti avevano con se sulla bocca o al collo bocca una mascherina anti polveri, simbolo tipico delle iniziative ambientaliste. Amiata_Manifestazoine_Geotermia_20171111_DSC_0169 I temi sono “sempre” i medesimi, dibattuti da anni, ovvero, in sintesi, quella dell’assoluta contrarietà dei comitati a una geotermia che vede l’utilizzo attuale di centrali “flash”, alta entalpia, ritenute inquinanti e inutili per una produzione elettrica valutata non necessaria in quanto già in eccesso; centrali, che con le loro emissioni, sono ritenute causa dell’inquinamento ambientale e di malattie tumorali che, sempre secondo i comitati, colpiscono le popolazioni amiatine, con effetti anche nei territori circostanti più prossimi. A questo, secondo i manifestanti, vanno aggiunte altre conseguenze legate al drastico abbassamento delle falde acquifere (è stato indicato il 50%…), la presenza di mercurio (prendiamo un elemento tra i più conosciuti come esempio) nei fiumi o corsi d’acqua che scendono dall’Amiata o che da essi si alimentano (Paglia e Tevere innanzi tutto) e, ovviamente, le emissioni nell’atmosfera di H2S e CO2. Nessuna apertura dei manifestanti anche verso le centrali a media entalpia a ciclo binario (Sorgenia – Poggio Montone) ma solo all’utilizzo del calore attraverso una rete di pompe, anche se non sono mancate  eccezioni anche in tal senso, da parte di esponenti antigeotermici “assoluti”. Tutto questo, sempre secondo le parole dei rappresentanti dei comitati intervenuti, per volontà di accordi tra Istituzioni e multinazionali (ENEL storicamente ma anche altre aziende del settore come Sorgenia), nella sostanza ritenuti “compiacenti”, contraddistinti da ingenti somme di denaro provenienti dai certificati ambientali, calcolati in milioni di euro per i paesi geotermici (leggi Piancastagnaio e Santa Fiora, sedi di centrali) e la stessa Regione Toscana. Da qui la richiesta di scelte politiche ben chiare da parte delle amministrazioni locali (esplicito il riferimento a quella di Piancastagnaio), il cui parere negativo espresso dalla stessa attraverso le osservazioni sulle VIA presentate da ENEL (PC6) e Sorgenia (Poggio Montone), non è ritenuto sufficiente e causa di rottura tra interne commissioni e lo stesso Comune. Un cambiamento di rotta contro l’attuale geotermia, permetterebbe, secondo i manifestanti, la concreta possibilità di realizzazione del Parco Naturale dell’Amiata, il cui manifesto è stato approvato durante la conclusione della manifestazione. Amiata_Manifestazoine_Geotermia_20171111_DSC_0263 Una giornata ben calendarizzata dagli organizzatori, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale di una mozione del Movimento Cinque Stelle (presentata da Giacomo Giannarelli – che subito dopo aveva invitato con forza i militanti 5 Stelle a manifestare sabato sull’Amiata), approvata a maggioranza dal Consiglio, dopo l’accoglimento degli emendamenti PD (Scaramelli e Bezzini). Un documento dove viene sostanzialmente richiesto alla Regione Toscana di attivarsi affinché vengano applicate le tecnologie di ultima generazione, così da ridurre al massimo le emissioni già presenti nel territorio e nelle zone limitrofe del comprensorio amiatino. Molti dei manifestanti hanno letto un chiaro “no” della Regione, ad esempio, alla centrale PC 6 di 20 MW che ENEL vorrebbe costruire a Piancastagnaio, nella zona dell’Asca dove è già presente una centrale simile in potenza. Tutto è comunque da divenire, sarà la Giunta a dare la risposta a tutto questo. Per concludere, una manifestazione tipica di questo decennio degli anni 2000 e di alcuni movimenti politici, con reminiscenze anni ’70, spunti di multi etnicità e di accoglienza; fotografi, riprese video, molti interventi on line sui social durante tutto il percorso e sit-in dinanzi ai due palazzi pubblici. La comunicazione gioca il suo ruolo, forse anche distraendo, come accaduto in specifici interventi, durante i quali il nostro quotidiano è stato sarcasticamente preso in considerazione come “certa informazione”, attenta verso gli interessi delle multinazionali e delle stesse amministrazioni pubbliche e non verso alcuni comitati locali, pur essendo, in realtà, l’unica testata on line della zona, con una sezione dedicata alla geotermia in generale e una dedicata proprio ai comitati come SOS Geotermia (https://sosgeotermia.noblogs.org/) Sviste e ironie di un sabato iniziato intorno alle 14 e terminato alle 17 circa, senza clamori e novità particolari, ma dalla partecipazione complessivamente riuscita, composta e rispettosa. Di seguito la nostra video gallery presente sulla nostra pagina facebook che cerca di raccontarvi parte della giornata di sabato 11 Novembre (clic sul logo Facebook per aprirla) ]]>

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