Amiata. La Festa della Candelora, tra tradizione e proverbi

Oggi, Festa della Candelora “Sono trascorsi 4o giorni dal Natale..e la Chiesa è ancora in Festa”. Oggi 2 febbraio, Festa della presentazione di Gesù al Tempio. E’ la “Candelora“, vista la neve di questi giorni, siamo (o non siamo) in sintonia con il tradizionale proverbio: “Per la santa Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora;  ma se l’è sole o solicello,  siamo sempre a mezzo inverno“. Ma la Candelora, il cui significato liturgico abbiamo messo ad apertura di questo articolo, richiama ad antichi segni, legati alla vita di Cristo. La dizione greca infatti e’ “ipapante“, cioè incontro. Nel racconto evangelico di Luca, infatti, si narra la presentazione e la circoncisione di Gesu’ al tempio, tra le braccia di Simeone profeta. Cristo viene presentato al mondo come salvatore e luce di ogni uomo; in quell’atto, Simeone, svela anche il futuro amaro di quel bimbo e il dolore della madre a cui una spada trafiggerà l’anima. La gloria e la croce, dunque. Nella prima Chiesa antica, quella di Gerusalemme, come narra la pellegrina Egeria, nasce la tradizione della benedizione dei Ceri e la successiva processione. Cristo acclamato luce per illuminare le genti che va incontro al suo popolo. Anticamente, la candela benedetta veniva portata in casa, specie nelle campagne, ed accesa durante le tempeste e le calamità naturali. Il giorno successivo, festa di San Biagio, protettore contro il mal di gola, due candele a croce venivano usate appunto per la benedizione della gola. Candelora dunque, con l’inverno ormai verso la fine, il ritorno  della luce giornaliera, la primavera sempre più vicina.]]>

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