Amiata. Il Sindaco di Piancastagnaio Vagaggini: "Per il ponte sul Paglia occorre una mobilitazione generale"

Delusione, amarezza e rabbia per il primo cittadino, dopo l’ultimo incontro con la Provincia. Vagaggini sollecita con fermezza la richiesta di un Commissario “ad acta” per risolvere velocemente la grave situazione di fronte al “fallimento della politica”. È rimasto deluso e amareggiato, anzi si è anche  alterato il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini in occasione dell’incontro avvenuto venerdì u.s. nella sede della unione dei comuni Amiata Val d’Orcia  sulla situazione del ponte sulla Cassia. “Un invito ufficiale, rinviato più volte dal presidente della provincia di Siena, a cui pensavo non ci fossero  giustificazioni  per non essere presenti. E, invece, a parte Nepi,  questa volta presente, accompagnato da due tecnici, il sindaco e presidente della unione Tondi e io – Galletti e Agnelli assenti per motivi istituzionali – non c’era nessuna altra autorità”, racconta Vagaggini.  “Io mi sono alterato sia per la esposizione dei fatti, sia per le conclusioni”. “Riguardo allo stato di fatto”, puntualizza  il sindaco di Piancastagnaio, “ho contestato in maniera dura e severa che siamo di nuovo a capo 12. Sarò anche la Cassandra della unione comunale, ma siamo al punto che il fabrizionepiconsiglio comunale di Abbadia San Salvatore si deve riunire per approvare la variante al piano strutturale per il progetto definitivo del bypass provvisorio. Io ho dichiarato tutta la mia amarezza per non essere stato mai ascoltato”. Per accelerare le procedure e arrivare rapidamente a una soluzione praticabile per la riapertura della Cassia Vagaggini in più occasioni ha sollecitato l’intervento  di un “commissario ad acta”. “Il tecnico della provincia ha ribadito che la urgenza viene dichiarata solo in caso di calamità naturale, come terremoti e alluvioni. Il presidente  Nepi e il sindaco Tondi  hanno non solo condiviso il parere del tecnico, ma più volte ripetuto che lo stesso assessore tondi_fabrizio_01regionale Ceccarelli  non ha mai dato il proprio consenso alla nomina di un commissario ad acta, per le motivazioni appena esposte”, ha spiegato Vagaggini , che  ha poi tuonato: “Questa è la dimostrazione palese del fallimento della politica. Per la mia lunga esperienza in qualità di sindaco prima, nonché  di capo-segreteria del ministero dell’Ambiente poi, ho visto nominare dei commissari speciali, senza che ci fossero stati i precedenti indicati dal sindaco badengo e dal presidente della provincia. Potevamo accelerare i tempi che comunque si profilano più lunghi del previsto. Forse si può ancora fare qualcosa. Ritengo, però, di essere rimasto voce inascoltata, perché a fine riunione Tondi ha dato appuntamento alle associazioni presenti per aggiornarle sul cronoprogramma dei lavori”. “Ho ritenuto assurdo anche la spesa di 1.300.000 euro per un ponte Bailey provvisorio. Questo ponte potrebbe rimanere per altri 50 anni, considerata la spesa che andremo a sostenere. E i cinque milioni previsti dalla regione toscana per la realizzazione del  ponte nuovo potrebbero essere utilizzati per monitorare non solo la Cassia, ma anche le strade alternative, come la provinciale di Piancastagnaio che presenta seri e concreti rischi di lasciare isolati i nostri comuni”. E, per finire: “Ritengo che l’unico modo per sbloccare una situazione incancrenita, sia quello di una mobilitazione generale”.


Fonti. Mariella Baccheschi – Corriere di Siena]]>

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