Il Prof. Borgia: “La falda idrica dell’Amiata va ricaricata”. Geotermia in Amiata: il parere di Andrea Borgia, geologo e vulcanologo di fama internazionale La geotermia in Toscana, un argomento più che mai alla ribalta della cronaca, al punto che, avvicinandosi la data delle elezioni regionali, l’attuale governatore Enrico Rossi, il “super-candidato” alla presidenza, ha sospeso per sei mesi le procedure per il rilascio di nuovi permessi di ricerca, al fine di evitare, per tale risorsa, “rischi di sostenibilità ambientale”. Sull’Amiata, dopo il recente avvio della centrale di Bagnore 4 (40 MW), situata nel comune di Santa Fiora, in prossimità di Bagnore 3 (20 MW), le preoccupazioni dei residenti sono palpabili e si è rafforzata la vigilanza dei comitati locali, in particolare sui rischi della risorsa idrica. Nessuna replica da parte della Regione Toscana o di Enel al documento del vulcanologo Andrea Borgia, datato inizi dicembre 2014, nel quale lo studioso, che per primo aveva denunciato l’abbassamento della falda acquifera dell’Amiata, durante la messa in esercizio di Bagnore 4, rintuzzava le obiezioni che gli venivano mosse, approfondendo il tema delle anomalie registrate dai piezometri e quello dell’incriminato cavo, la cui rottura – avevano sostenuto Regione e Enel – aveva impedito il funzionamento dello strumento. E riaffermava con fermezza l’esistenza della connessione idrogeologica tra il bacino idropotabile dell’Amiata e quello geotermico. Le mancate contro-deduzioni di Regione e Enel a questo ultimo documento – generalmente non si fanno attendere – non hanno sicuramente tranquillizzato le popolazioni amiatine. “La falda ha continuato a mostrare repentine e brusche variazioni di livello, puntualmente registrate dai piezometri, segno evidente che il livello della falda è controllato non solo dalle piogge ma anche dalla pressione del sottostante campo geotermico, pressione che viene immensamente e repentinamente variata dallo sfruttamento del campo geotermico e che potrebbero permetter la risalita di fluidi inquinati dal campo geotermico all’acquifero dell’Amiata”, dichiara oggi Borgia. “Inoltre, mentre i dati di Poggio Trauzzolo indicano un livello mediamente costante di valori che scendono e poi risalgono, i tre piezometri situati più in basso mostrano che la falda nell’ultimo mese e mezzo è continuata a scendere. Essendo questa situazione praticamente impossibile nel contesto idrogeologico dell’Amiata, ancora una volta si dovrebbe dedurre che la falda è direttamente collegata al campo geotermico. Ma vi è di più, i dati fanno vedere una risposta praticamente immediata tra il piezometro di Poggio Trauzzolo e gli altri più a valle: quando il primo scende gli altri salgono e viceversa. Questo fatto che non sembrava essere così evidente prima, potrebbe essere spiegato con l’entrata in funzione del nuovo pozzo Bagnore 3bis”, osserva Borgia, “che è realizzato all’interno delle vulcaniti, e che aveva già destato ampie preoccupazioni presso l’Acquedotto del Fiora, il quale aveva sollevato pesanti riserve in fase di VIA della nuova centrale Bagnore 4. Durante questa fase, nonostante i dati a disposizione mostrassero l’inverso, tale collegamento è stato negato, e gli impatti conseguenti non valutati. Pertanto, a mio avviso la Regione Toscana dovrebbe immediatamente sospendere in autotutela l’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio”, incalza il vulcanologo, “e far chiudere le centrali per ricaricare la falda idrica!”. (Mariella Baccheschi)]]>
Amiata. Il Prof. Borgia: "La falda idrica dell’Amiata va ricaricata".
- Autore dell'articolo:Marco Conti
- Articolo pubblicato:22/01/2015
- Categoria dell'articolo:Ambiente / Amiata GR / Geotermia-Energia
- Commenti dell'articolo:0 commenti