Amiata. Floramiata: venerdì incontro col liquidatore. Le OO.SS. chiedono certezze su CIG in deroga, rotazione e bando di vendita

Amiatanews (Marco Conti): Abbadia S. Salvatore 04/11/2015 Si è svolta nei locali del Club ’71 l’assemblea dei lavoratori di Floramiata. Venerdì mattina l’incontro tra le OO.SS. ed il commissario liquidatore, con la presenza dei segretari nazionali di categoria. Presidio dei lavoratori. La richiesta di certezze su cassa integrazione in deroga, rotazione e bando di vendita. Iose’ Coppi (Segretario Generale Siena della CISL): “Certezza sul sostegno economico ai lavoratori, sulla rotazione e sul bando di vendita che preveda un serio piano industriale.”

Si è svolta ieri sera la seconda assemblea dei lavoratori Floramiata, ancora presso i locali del Club ’71, a cui hanno partecipato molti dei lavoratori, ed i rappresentanti sindacali Iose’ Coppi (Segretario Generale CISL di Siena), Tiziano Lazzerelli (CGIL Amiata), Paola Bittarello (Flai Cgil), Daniela Cherubini (Fai Cisl) e Antonio Pietrilli (Uila Uil). Un’assemblea riservata ai soli lavoratori e non accessibile all’ascolto di terzi, come da volontà espressa dalle stesse OO.SS.; una scelta comprensibile, vista la difficoltà del momento e la volontà di tenere compatti e solidali i lavoratori, a pochi giorni dall’incontro di Venerdì 6 novembre, tra le stesse OO.SS. ed il commissario liquidatore dott. Gianni Sismondi.

Anche per questo, poche le dichiarazioni e le notizie trapelate al termine dell’assemblea. Il Segretario Coppi, trattenutosi cortesemente con la stampa al termine, testimonia come “a quasi un mese dalla dichiarazione del fallimento di Floramiata non c’è ancora certezze per quel che riguarda la cassa integrazione in deroga (almeno per i dipendenti a contratto indeterminato che non sono stati richiamati), certezza della “rotazione” dei lavoratori, così da richiamarli a tempo tutti,  la certezza di chi anticiperà la cassa integrazione. Questo per quel che riguarda la situazione ad oggi, relativamente al sostegno dei lavoratori non impiegati al momento. Ma siamo ancora nell’incertezza per quel che riguarda l’altro aspetto fondamentale, ovvero quello relativo alla vendita dell’azienda attraverso un bando pubblico, bando di cui, ad oggi, non abbiamo conoscenza di come sia articolato.”

Venerdì mattina, – continua Coppi – quando incontreremo il commissario liquidatore, dott. Sismondi, chiederemo evidentemente risposte e certezze, porteremo giù i lavoratori dinanzi all’azienda, tutti, anche coloro che in questo momento stanno lavorando, a cui vogliamo dare le prime risposte concrete. Sulla rotazione ci deve essere massima attenzione come sulla costruzione del bando di vendita, curando gli  aspetti sociali, richiamati anche dalle Istituzioni e dalle Amministrazioni locali anche nei recenti consigli comunali. Un bando che deve essere ben ragionato, con la definizione di un piano industriale capace di immaginare la quantità e la qualità dell’occupazione, capace di dare prospettive chiare all’azienda, attraverso una figura imprenditoriale seria e con le giuste motivazioni, diversa dagli esempi passati e recenti. In questo momento tanto più rimane forte la solidarietà tra i lavoratori, tanto più saranno propositivi e migliorativi i rapporti con le Istituzioni e lo stesso commissario liquidatore.”

Coppi, profondo conoscitore dell’imprenditoria amiatina, allarga le proprie riflessioni al momento delicato che l’economia locale sta vivendo: “In una settimana abbiamo “ammazzato” 300 lavoratori e sono quelli della Vertenza Amiata. E quella lotta si faceva con la solidarietà della popolazione, dei commercianti, degli artigiani, per uscire da una mono-economia, sulla quale dovremmo ritornare a riflettere. Come dovremmo tornare a ragionare su come si è modificata la nostra economia per non fare gli stessi errori del passato …. dobbiamo pensare ad una nuova formazione, ad una scuola anche per chi è espulso dal lavoro, come i dipendenti di Floramiata oggi e i disoccupati di ieri…”

Paola Bittarello (Flai Cgil), brevemente trattenutasi all’uscita, ha voluto sottolineare la difficoltà del momento, l’importanza di tenere uniti i lavoratori, evitando influenze esterne controproducenti in giorni così importanti per il loro futuro.

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