Amiata. Dall'incontro in Regione le richieste dei sindaci, paragonabili al progetto Amiata degli anni '70

Amiatanews (Marco Conti): Amiata 17/05/2016 La Regione sta mostrando finalmente attenzione alle problematiche esistenti nell’area amiatina Necessaria una forte coesione territoriale tra i Comuni Floramiata, Rivart e la crisi del comparto produttivo della Val di Paglia La richiesta alla Regione, affinché si pronunci dichiarando lo stato di crisi dell’area Richiesti inteventi urgenti a soluzione dei problemi della viabilità, l’esaurirsi delle attività sulle foreste ed il rischio idrogeologico che caratterizza tutta la montagna

Riceviamo e pubblichiamo, il comunicato stampa congiunto dei sei sindaci amiatini, Luigi Vagaggini –  Piancastagnaio, Fabrizio Tondi – Abbadia San Salvatore, Fosco Fortunati  – Castell’Azzara, Federico Balocchi -Santa Fiora, Claudio Galletti – Castiglion D’Orcia, Francesco Fabbrizzi – Radicofani), a relazione dell’incontro avuto ieri, 16 AMggio, presso la Presidenza della Regione Toscana con il Governatore Enrico Rossi ed il suo Consigliere Simoncini, l’Assessore all’Ambiente e difesa del suolo, Federica Fratoni e l’Assessore all’Agricoltura Remaschi Marco. L’attesa convocazione è arrivata, dopo la richiesta dei sei primi cittadini, che stanno affrontando, praticamente dal loro mandato, uno dei periodi più difficili dei territori da loro amministrati con le crisi del comparto produttivo della Val di Paglia (fallimento Floramiata e la difficilissima crisi della Rivart), del dissesto idrogeologico e della chiusura o stato di degrado delle vie di comunicazione, da aggiungersi alle note problematiche legate allo sfruttamento geotermico dell’area.

Questo il comunicato diramato ufficialmente in tarda sera:

Ieri pomeriggio, richiesto in data 17 marzo  dai Sindaci dei Comuni amiatini, Luigi Vagaggini ( Piancastagnaio), Fabrizio Tondi (Abbadia San Salvatore) Fosco Fortunati (Castell’Azzara) Federico Balocchi (Santa Fiora), Claudio Galletti (Castiglion D’Orcia) e Francesco Fabbrizzi ( Radicofani) ,  si è tenuto un incontro con il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Presenti: Luigi Vagaggini ( Piancastagnaio), Fabrizio Tondi (Abbadia San Salvatore) Fosco Fortunati (Castell’Azzara) Federico Balocchi (Santa Fiora), Claudio Galletti (Castiglion D’Orcia) e Francesco Fabbrizzi (Radicofani)   Presidente della Regione Toscana  Rossi Enrico, Assessore Federica Fratoni – Ambiente e difesa del suolo -, Assessore   Remaschi Marco – Agricoltura – , Simoncini Gianfranco, L’incontro era stato richiesto per affrontare le gravi difficoltà che incontra il territorio e l’incertezza ancora presente nella vertenza di Floramiata per la quale non si intravede ancora una soluzione, con le aste, andate deserte,  per la assegnazione delle serre ad un imprenditore in grado di rilanciarne l’attività e la certezza della perdita del lavoro degli oltre 200 lavoratori. I sindaci hanno ricordato al Presidente Rossi come la situazione socio economica locale si vada sempre più degradando con la chiusura di numerose altre imprese che svolgevano attività sul territorio garantendo lavoro e reddito alle famiglie, vedi Floramiata , Rivart etc etc,  hanno chiesto inoltre un intervento urgente a soluzione dei problemi della viabilità con il ponte sulla via Cassia non agibile e le numerose altre strade in condizioni di difficile percorribilità, l’esaurirsi delle attività sulle foreste, il rischio idrogeologico che caratterizza tutta la montagna, La situazione attuale richiede un intervento regionale paragonabile al progetto Amiata che fu messo in atto dallo Stato al momento della chiusura delle miniere, sono necessari interventi decisi ed investimenti importanti ad evitare l’aggravarsi di una situazione che pesa moltissimo sulla vita dei cittadini e sulla capacità di intervento delle amministrazioni locali. I Comuni amiatini hanno richiesto al Presidente Rossi che la Regione Toscana si pronunci dichiarando lo stato di crisi dell’area, ciò consentirebbe di avere accesso ai contratti di solidarietà,  a finanziamenti europei ed interventi tesi a migliorare le condizioni della popolazione. La regione sta mostrando finalmente attenzione all’area amiatina con progettualità tutte da verificare nei suoi sviluppi tesi al rilancio socio-economico. In questo senso si dovrà mostrare una forte coesione territoriale che vede  uniti i Comuni per obbiettivi certi e condivisi Il Presidente Rossi ha condiviso le valutazioni dei sindaci, ha lamentato le grandi difficoltà economiche, dovute ai tagli del governo centrale, nelle quali deve operare la regione, ma ha informato come si stia intervenendo per il ripristino della viabilità sulla via Cassia con la realizzazione di un ponte di ferro provvisorio in attesa di quello definitivo, ha auspicato la costituzione di un tavolo di lavoro comune a tutto il territorio per progettare il futuro dell’area, coinvolgendo tutti gli operatori socio economici e utilizzando al massimo tutte le risorse presenti compreso quella geotermica che è presente solo in questa area, citando,  l’accordo raggiunto con l’Enel per lo sconto del 10% per le attività dell’area al pari dei grandi utilizzatori. Intanto ha impegnato la Giunta Regionale a formulare un atto di indirizzo che riguardi l’area amiatina. Si è parlato inoltre delle gravi criticità in cui versano strade e ponti in capo alle competenze della provincia, chiedendo uno sforzo alla regione per intervenire anche in queste come in alcune situazioni aveva fatto in passato. Il Presidente e l’Assessore Regionale all’agricoltura Remaschi hanno detto di tenersi costantemente informati sugli sviluppi della vicenda Floramiata, allo stato attuale i processi legali della liquidazione della vecchia società non consentono ingerenze pubbliche, ma di essere pronti a collaborare per la ricerca di altri soggetti interessati all’acquisto e sostenere quegli imprenditori che vorranno farsi carico del rilancio dell’azienda florovivaistica.

L’Assessore Remaschi si è impegnato a fare dei provvedimenti tesi alla perequazione delle risorse sulla misura 8.3 del Piano di Sviluppo Rurale, che ha visto una forte penalizzazione delle provincie di Siena e Grosseto che pur rappresentando oltre il 40% della ruralità Toscana , sono rimaste questi totalmente fuori dai finanziamenti dei progetti che avevano presentato


Rimandiamo anche agli articoli della sezione “Speciale Floramiata” per avere un quadro generale della situazione sin dall’insediamento del curatore fallimentare. —> Speciale Foloramiata

]]>

Lascia un commento