Abbadia San Salvatore. M. Cittadinanza e SOS Geotermia: la "buona geotermia" un boomerang per il Tondi e i venditori di centrali.

Sul convegno “La carta della buona geotermia”, la posizione del Movimento di Cittadinanza di Abbadia San Salvatore e SOS Geotermia, attraverso un comunicato stampa


Riceviamo e pubblichiamo

Convegno “buona geotermia” ad Abbadia: un boomerang per il sindaco Tondi e i venditori di centrali. Sos Geotermia  e Movimento di Cittadinanza rompono le uova nel paniere ai promotori del convegno, il 29 e 30 gennaio. Anche Marras, ospite annunciato, si defila…

La mobilitazione di Sos Geotermia e del Movimento di Cittadinanza di Abbadia San Salvatore è stata una iniziativa coraggiosa, dimostratasi utile e positiva in occasione della due giorni promossa dal sindaco Fabrizio Tondi e dalle associazioni Giga, Free Coordinamento e Ecofuturo per presentare la “Carta della buona geotermia”; l’obiettivo degli organizzatori era quello di informare la cittadinanza, il cui territorio non detiene alcun impianto geotermico, sulla media entalpia e sulle  centrali a ciclo binario, proposte da Sorgenia Geothermal e da Tosco Geo, le due società a caccia di incentivi pubblici, che anche in questo comune hanno ottenuto le autorizzazioni regionali a fare ricerca per realizzare nuove centrali. La scelta degli organizzatori di presentarsi in maniera democratica e dialogante, invitando anche i comitati al convegno, non crediamo abbia dato loro i risultati sperati. Infatti i  membri di SOS Geotermia e i componenti del Movimento di Cittadinanza sono intervenuti sia all’interno del convegno con due relazioni, sia all’esterno attraverso iniziative di contro-informazione, con un massiccio volantinaggio e la esposizione di cartelloni per le intere due giornate. Già il consigliere regionale e capogruppo del PD, nonché  ex presidente della provincia di Grosseto, Marras, che pure era annunciato come uno tra gli invitati “di peso”, ha preferito dare forfait, non sappiamo se per motivi personali o perché  in effetti il palcoscenico poteva diventare – come poi è stato – bersaglio delle critiche di comitati e cittadini. Chiara la posizione dei comitati intervenuti: “Basta altre centrali in Amiata e moratoria delle esistenti”, posizione ribadita sia all’interno del convegno che nelle strade. “Non si può aggiungere altra geotermia se non si eliminano prima le cause dell’eccesso di mortalità” e “se non si ripristinano le condizioni sanitarie di una legalità costituzionale violata nel silenzio dei sindaci, responsabili della salute pubblica” ha detto chiaramente Roberto Barocci (SOS Geotermia), citando i dati degli studi Ars 2010 e 2012 che indicano un eccesso statisticamente significativo per tutti i tumori intorno al + 30% in diversi comuni geotermici dell’Amiata. Ha poi citato le emissioni climalteranti delle centrali geotermiche Enel, che lo studioso Basosi ha recentemente equiparato a quelle delle centrali a carbone, di cui ha quantificato – solo per l’ammoniaca – un danno sanitario di diverse centinaia di milioni all’anno, denunciando infine la scelta recentemente effettuata dalla Regione Toscana di aggiungere altri 225 MW di centrali geotermiche che rischiano di trasformare  l’Amiata e le colline della Maremma in un settore industriale monocolturale, che esclude ogni altra attività. Un sicuro deterrente per fermare questa corsa sfrenata ‘all’oro geotermico’ dovrebbe essere quello di eliminare gli incentivi di cui gode la geotermia a prescindere dai danni e rischi che comporta, così si è espresso Velio Arezzini di Sos Geotermia, aggiungendo che non si può attendere il 2024 (anno di scadenza delle concessioni Enel), in tale drammatica situazione per salute, ambiente, acqua, sismicità, subsidenza, etc. Serve una moratoria subito. Ed è anche necessario riappropriarsi della democrazia, affinché le decisioni sul territorio non vengano mai più calate dall’alto! Gli studenti presenti in sala hanno manifestato un vivo apprezzamento agli interventi di Sos Geotermia e molti cittadini si sono fermati all’esterno per esprimere il loro parere critico alle intenzioni manifestate dal Sindaco Tondi. Anche molti dei tecnici e dei ricercatori universitari, che si sono alternati nella due giorni, hanno dovuto  rispondere alle critiche dei manifestanti, confermando che le centrali esistenti sono fonte di seri pericoli da eliminare, che la risorsa non è rinnovabile e che i rischi per l’acquifero sono reali, perché “la geotermia senza acqua non si fa”. Ovviamente gli organizzatori del convegno hanno tentato di fare buon viso a cattivo gioco nel tentativo di differenziare la geotermia in cattiva (Enel) e buona (la loro), dichiarandosi addirittura disponibili a “muoversi nei confronti della Regione Toscana, perché le centrali esistenti vengano riconvertite” (Roggiolani). Una presa d’atto pubblica rispetto alle centrali inquinanti e pericolose di Enel, di cui staremo a vedere gli esiti, affinché non sia stata una boutade, solo per ingraziarsi una platea critica e attenta. Più che una lode alla “buona” geotermia  – che presenta comunque le sue criticità –  la due giorni si è trasformata in una chiara denuncia della insostenibilità della geotermia in Amiata che – come peraltro asserito da quasi tutti i sindaci  della montagna  – non può sopportare ulteriori altre centrali, e che invece richiede, per Sos Geotermia e per il Movimento di Cittadinanza, la dismissione di quelle esistenti prima di iniziare a discutere di ogni e qualsiasi altro impiego della risorsa geotermica. Sos Geotermia e Movimento di Cittadinanza di Abbadia San Salvatore Movimento di Cittadinanza di Abbadia San Salvatore e SOS Geotermia

Fonti. Comunicato stampa  Movimento di Cittadinanza di Abbadia San Salvatore e SOS Geotermia]]>

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