Abbadia San Salvatore. La moda come arte, nella "Notte di Stile", entusiasmo e volontà di studenti e insegnanti

Amiatanews (Fabrizio Pinzuti): Abbadia S. Salvatore 23/05/2016 Cine Teatro Amiata tutto esaurito, per la sfilata di moda delle idee e i lavori realizzati dai ragazzi e dai docenti del Professionale per la Moda e la Pelletteria dell’ISA Avogadro.

La serata che l’Istituto Professionale per la Moda e la Pelletteria, istituito quest’anno per la prima volta presso l’Istituto di Istruzione Superiore Amedeo Avogadro di Abbadia San Salvatore, ha organizzato presso lo stracolmo teatro Amiata il 23 maggio, non è stata solo una sfilata di moda o un’occasione per dar  prova di quanto allieve ed allievi hanno realizzato sul piano pratico nel corso dell’anno scolastico con la passerella di abiti e accessori progettati e creati sotto la guida degli insegnanti.

Testimone dell’evoluzione subita di recente dagli istituti professionali sia “motu proprio” che per venire incontro alle richieste delle aziende e del mercato, l’indirizzo ha dimostrato di non configurarsi come addestramento professionale per dotare gli allievi delle abilità manuali e pratiche richieste dal mondo del lavoro, ma di essere una scuola formativa a tutti gli effetti e nella sua più larga accezione, anche pedagogica e didattica. Si sono viste chiaramente, oltre la specificità delle caratteristiche di evoluzione e di apprendimento della fascia di età dei discenti, la voglia di sperimentare, sia individuale che di gruppo, la freschezza sorgiva con cui ci si avvicina al sapere e si richiede un modo nuovo di imparare e crescere. Non potevano mancare – e non sono mancate – sinergie e collaborazioni con ditte locali operanti nel campo dell’abbigliamento, degli accessori, della cosmesi, delle acconciature, degli addobbi floreali, della foto, andate però al di là dal semplice momento di promozione. E non è stato di poco conto che ragazze e ragazzi, anche di altre classi dell’istituto, abbiano sfilato con il massimo della disinvoltura e della naturalezza; non le sagome filiformi e anonime delle top model alle quali i defilés ci hanno abituato, ma giovani in carne ed ossa, che incontri tutti i giorni, che con impegno e applicazione riescono anche nel ballo e negli esercizi fisici più impegnativi, senza sfigurare. Alcuni binomi (professionalità/volontà, passione/energia, determinazione/forza, impegno/studio) hanno costituito le linee guida della scuola e della serata, ma oltre a ciò ragazze e ragazzi che hanno sfilato e altri che si sono resi utili a diverso titolo sembrano aver perfettamente capito che la moda, oltre che bisogno di rinnovarsi, è presentarsi al meglio a sé e agli altri, è accettarsi e farsi accettare, suggerendo qualcosa della nostra personalità, senza false apparenze. Proprio perché tale, la moda non è un settore isolato, ma fa tutt’uno con altri campi dell’attività umana. Ecco allora che la danza, sia come ballo sportivo che come arte del movimento, e le musiche, avvolgenti o ritmate, non sono elementi coreografici di una sera di gala o di spettacolo, ma l’ambientazione più congeniale  alla manifestazione delle doti umane che la moda rappresenta. Il resto lo fanno – e non si può mai esprimere compiutamente – i quindici anni delle allieve e degli allievi, il loro entusiasmo, la voglia di cimentarsi in qualcosa che superi gli angusti limiti del nozionismo,la loro carica prorompente ma non aggressiva, anzi contenuta da un senso dell’armonia e dell’equilibrio che, oltre che dote personale, può essere anche un effetto dello stare insieme, della scuola come esperienza collettiva. Di questo passo, anche per il prossimo anno.

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