Abbadia San Salvatore. "Buona Geotermia": le sue tante identità ed una ipotesi per riformarsi

Approfondimenti sul convegno di Abbadia S. Salvatore del 29-30 Gennaio 2016

Riceviamo e pubblichiamo parzialmente, l’articolo di Sauro Secci, Responsabile Comunicazione di Giga no Profit, il secondo di una serie di approfondimenti sul convegno “La Carta della Buona Geotermia di Abbadia S. Salvatore”, che si è tenuto nel comune amiatino gli scorsi 29 e 30 Gennaio. L’articolo è apparso su Ecquologia.com, uno degli spazi informativi e qualificati on line sulle problematiche e sulle energie rinnovabili. Nell’articolo le interviste al Prof. Enrico Pandeli UniFI DST – Giga e all’Ingegner Franco Donatini del Dip. Energetica UniPI.


Iniziamo oggi una lunga carrellata di approfondimento dei tanti aspetti trattati nella intensa due giorni amiatina de La Carta di Abbadia San Salvatore con due interventi di grande respiro, di due grandissimi esperti di geotermia, come il Professor Enrico Pandeli del Dipartimento Scienze della terra dell’Università di Firenze e dell’Ingegner Franco Donatini, del Dipartimento di Energetica dell’Università di Pisa. Davvero di grande rilevanza e di ampio respiro,  anche per i numerosi studenti sia degli atenei toscani che dell’IIS Avogadro di Abbadia San Salvatore, l’Intervento del Professor Enrico Pandeli, grandissimo conoscitore delle aree geotermiche toscane, che ha effettuato una accurata illustrazione della evoluzione geologica dei bacini geotermici toscani, con particolare riferimento a quello amiatino, individuandone le peculiarità, per giungere, attraverso i diversi processi geotermoelettrici utilizzati nel tempo, fino ai cicli binari a reiniezione totale dei fluidi o addirittura ai nuovi scambiatori in pozzo, che consentono di attingere soli il calore dalla fonte calda direttamente nel sottosuolo escludendo così qualsiasi contatto dei fluidi geotermici con l’ ambiente esterno. Una presentazione, quella del Professor Pandeli, che ha messo in evidenza la grande polivalenza della fonte geotermica, soprattutto nelle sue forme a media e bassa entalpia, che la renderebbe davvero ideale proprio per integrarsi con i diversi tessuti territoriali da cui oggi è spesso molto distante, come attivatrice di nuove attività economiche legate all’utilizzo in cascata del calore o ad attività già esistenti come il termalismo … [Continua … —-> www.ecquologia.com].


Fonti Sauro Secci – www.ecquologia.com

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