Abbadia S. Salvatore. La valorizzazione della "Grotta dell'Arciere"

Abbadia San Salvatore: Amministrazione Comunale e Soprintendenza insieme per valorizzare la “Grotta dell’Arciere” Da alcuni mesi attivato un percorso per la conservazione e valorizzazione del sito archeologico L’Amministrazione Comunale di Abbadia San Salvatore sta portando avanti un percorso particolarmente importante per la valorizzazione del sito archeologico della “Grotta dell’Arciere”. Nelle settimane e nei mesi scorsi sono stati avviati i contatti con la Soprintendenza Archeologica della Toscana e, tra i mesi di giugno e luglio, sono stati effettuati due sopralluoghi ispettivi ad opera del dottor Massimo Tarantini. Obiettivo dei sopralluoghi, oltre a verificare lo stato del sito, è stato quello di impostare un percorso volto ad approfondire la conoscenza, garantire la conservazione e favorire la fruizione di questa importantissima pittura. L’Arciere dell’Amiata è, infatti, a tutt’oggi, l’unica pittura rupestre di epoca pre-protostorica conservata in Toscana e si è quindi reso necessario (come riporta anche la lettera del Soprintendente, Andrea Pessina) uno sforzo per preservarla e renderla allo stesso tempo patrimonio di tutti. “Appare necessario – Si legge nella relazione di Tarantini – attivarsi per garantire la conservazione di questa pittura, valutando allo stesso tempo le possibilità di una sua eventuale valorizzazione.” Per quanto riguarda lo stato dei luoghi e le modalità di accesso alla pittura la relazione rileva che “La grotta ha già una protezione costituita da una cancellata fatta apporre d’intesa tra la Soprintendenza e il Comune di Abbadia San Salvatore nel 2002. La cancellata delimita l’area con la pittura lasciando accessibili le parti restanti e non altera in nessun modo il microclima della cavità. Si ritiene pertanto già presente una protezione adeguata.” In vista di una possibile fruizione del sito sono stati individuati un paio di dislivelli che rendono l’accesso difficoltoso (uno in corrispondenza di un grosso blocco trachitico nel primo tratto della cavità, l’altro subito dopo la cancellata). Problemi che potrebbero essere facilmente superati tramite l’apposizione di scalini in legno che non intaccherebbero in nessun modo lo stato dei luoghi e non sarebbero soggetti al dilavamento. Relativamente alla possibilità di effettuare indagini scientifiche per una migliore conoscenza della pittura (condizione necessaria per garantire la conservazione e la valorizzazione), la Soprintendenza ha rilevato che “L’intervento conoscitivo effettuato nel 2002 dall’Università di Siena aveva proceduto al rilievo della pittura e della cavità e ad una prima caratterizzazione delle sostanze costituenti la superficie nera dell’Arciere.” Un intervento al quale è opportuno affiancare un approfondimento di indagine, “In particolare l’applicazione di una procedura analitica basata su gas cromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) che permetta di rivelare la natura delle sostanze organiche responsabili della colorazione nera e comprendere dunque anche la tecnica utilizzata per la realizzazione della sostanza colorante.” Così come è stata avanzata la possibilità di applicare tecniche di imaging all’Arciere. Da parte sua l’Amministrazione del Comune di Abbadia ha, sin dal primo incontro, manifestato tutto il proprio interesse alla protezione e valorizzazione dell’Arciere. Dai colloqui e dagli incontri svoltisi tra Amministrazione e Soprintendenza è emersa la possibilità di seguire due strade complementari: da un lato una fruizione diretta, che dovrà necessariamente essere sottoposta a una rigida regolamentazione per garantire le esigenze conservative della pittura. Dall’altro una fruizione virtuale che preveda la ricostruzione in 3D della cavità, con la possibilità di una sua visita virtuale all’interno di un contesto museale. Le elaborazioni in 3D sarebbero poi estremamente utili anche per la realizzazione di un pannello illustrativo da collocare all’inizio del sentiero di accesso alla cavità.]]>

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