Abbadia S. Salvatore. La Giudeata avrà di nuovo la statua del “Cristo Morto”.

Il nuovo simulacro realizzato da  Alexander Kostner di Ortisei. Il nuovo simulacro di Cristo Morto, che il parroco della chiesa di Santa Croce  Don Francesco Monachini, ha  commissionato all’artista Alexander Kostner di Ortisei, è giunto a Abbadia San Salvatore nella giornata di giovedì 23 aprile. Una scultura in legno di tiglio, egregiamente eseguita sul  modello del Cristo che campeggia nella chiesetta dell’Ermeta (13° secolo),  sapientemente tinteggiata da uno dei più celebri restauratori del legno, quel Maximilian Leuthenmayr,  di origini bavaresi, che è un buon amico  del parroco. La statua avrebbe dovuto presenziare alla famosa  “Giudeata”, che si celebra, come è tradizione,  la sera del Venerdì Santo. Ma per la Pasqua 2015 lo studio di Arte sacra Kostner non aveva fatto in tempo a terminarla e si era ricorsi  alla immagine custodita presso la Madonna del Castagno.  La realizzazione di un nuovo simulacro si era resa necessaria dopo che il celeberrimo “Cristo morto”  della tradizione badenga, che fino alla foto Cristo morto 2Pasqua dello scorso anno veniva trasportato nell’elegante catafalco della Confraternita della Misericordia, era stato lasciato in eredità dal proprietario, un privato cittadino, ai parenti di Montalcino, i quali non solo lo hanno trasferito a casa propria, ma hanno anche  lasciato   un modesto assegno per far capire  che non desideravano  essere più disturbati.  Quella statua non sarebbe più tornata a Abbadia, dove per altro era assai  venerata. Il  parroco Monachini, 91 anni ben portati, non si è scoraggiato e ha incaricato la famiglia di scultori della Val Gardena di scolpire a mano  un pezzo unico e originale, da porre nuovamente al centro della sacra rappresentazione  del Venerdì Santo. “La famiglia Kostner lavora da diverse generazioni nel settore dell’arte sacrale. Mi ha particolarmente colpito l’amore con cui realizzano oggetti sacri in legno. La loro capacità  artistica, che si tramanda  di padre in figlio, è conosciuta non solo in Europa, ma anche in America e in Africa”, spiega Don Francesco. “Si sono in parte ispirati al Crocefisso dell’Ermeta, per il volto e la parte superiore  del corpo. È stato scolpito a mano con la massima cura sia nella parte anteriore sia in quella  posteriore. Il legno di tiglio è tenero e al tempo stesso resistente agli attacchi dei tarli. I lavori sono stati seguiti da Antonio Adami, un mio caro amico, il quale ha fatto ben quattro viaggi a Ortisei. La tinteggiatura è di Maximilian Leuthenmayr, altro grande artista”. Don Monachini è rimasto molto affascinato dall’atteggiamento  di questi uomini, che trasmettono di generazione in generazione  con grande amore  l’esperienza e l’attaccamento al lavoro. L’opera che hanno realizzato, un Cristo “adolescente”, rasserenato dalla morte,  conquisterà immediatamente anche i fedeli e i cittadini di Abbadia San Salvatore, che tengono molto a questa tradizione. La statua verrà posizionata, almeno in un primo momento, sotto l’altare maggior di Santa Croce. La cerimonia di  inaugurazione avverrà giovedì 30 aprile, alle ore 18, alla presenza del vescovo Stefano Manetti,  delle autorità e degli enti interessati alla processione di Gesù Morto. La scultura è munita del marchio di garanzia della camera di Commercio di Bolzano.  Il marchio garantisce la completa lavorazione a mano e la originalità dell’opera. Fonti. Articolo: Corriere di siena – M. Baccheschi Foto: M. Baccheschi]]>

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