La Festa, unica parte rievocativa del periodo, si ispira ai princìpi dell’Umanesimo. L’omaggio delle Contrade con l’esibizione dei tamburini e sbandieratori: in premio lo Scudi di “Asta e Bacchetta”
Il suono dei tamburi di questi ultimi mesi, ha scandito il tempo dei giorni che ci accompagnano alla Corsa del Palio della Madonna di San Pietro. Dopo la “Notte delle Bandiere”, la presentazione del Palio, del Cupello e del Premio Asta e Bacchetta, domani 12 agosto, sarà la sera della Festa degli Statuti, l’unico vero momento rievocativo delle tre settimane dedicate al Palio. La Festa è stata introdotta recentemente, con saggezza, quasi ad abbracciare con le sue motivazioni, l’intero popolo di Piancastagnaio, rappresentato dalle Contrade attraverso dei simboli, delle manifestazioni e, soprattutto, riferimenti storici. Domani sera si vedranno per la prima volta le Contrade ed il Magistrato delle Contrade presentarsi, in parte, in costume al popolo di Piancastagnaio in una serata che mette la gioia per la Festa al centro delle parole e delle gesta. Una narrazione di un periodo storico, il XV° secolo, che racconta della storia Pianese quando si dotò di leggi proprie (gli Statuti appunto), dai nobili contenuti, di rara efficacia, efficienza e qualità per il tempo. Con gli Statuti, stipulati in accordo col dominio Senese del tempo, Piancastagnaio riuscì a creare la propria identità e uno stile di società di cui ancor oggi ne è evidente la caratterizzazione.
Riprendiamo gli articoli del regolamento del Palio inerenti la parte dedicata allFesta degli Statuti:Articolo 1. La Festa degli Statuti si celebra a Piancastagnaio dal giorno 12 al giorno 18 di agosto di ogni anno per ricordare un importante evento storico del XV secolo: la codificazione in leggi di precedenti consuetudini e lacreazione di magistrature rappresentative che dettero al paese un’organizzazione sociale e amministrativa molto moderna. Questo evento è ritenuto significativo in quanto gli Statuti, pur nella loro severità, sono ispirati ai principi dell’Umanesimo, quindi al rispetto dell’Uomo.
Articolo 2. Gli Statuti sono un codice penale e civile elaborato nel 1416 dal notaio e primo Podestà della Terra di Piano – Ser Santi di Giovanni da Lucignano – inviato dalla Repubblica senese con la collaborazione di alcuni “prudenti uomini” di Piano Castagnaio. Ogni articolo veniva proposto, discusso e approvato dal Maggior Consiglio costituito da tutti i capifamiglia chiamati nella piazza del Comune o in Santa Maria “a suono di campana e voce di messo”. Furono redatti prima in latino e sono conservati nell’Archivio di Stato di Siena, poi furono trascritti in volgare. In questa versione, di agevole lettura, sono conservati nell’archivio storico del Comune.
Articolo 3. La Festa prevede ordinariamente: a) la presentazione degli Statuti da parte del Rettore che nel giorno 12 annuncia la Festa b) l’omaggio degli sbandieratori e dei tamburini delle Contrade al Rettore c) l’addobbo delle Contrade per tutto il periodo della Festa con assegnazione del premio “El fiore e la verdura” a mezzogiorno del 17 d) la processione e la sfilata la sera del 17La Festa degli Statuti è dunque uno dei momenti più attesi dei giorni del Palio, significativo anche attraverso l’omaggio degli sbandieratori e dei tamburini che si




Nel video, l’intervista ai tamburini e sbandieratori di Borgo, ultimi vincitori dello Scudo
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