La chiusura dell’ufficio da oggi 14 maggio Ormai è deciso. Non ci sarà possibilità alcuna di trovare estremi rimedi o soluzioni miracolose. L’ufficio del giudice di pace di Abbadia San Salvatore sarà chiuso da oggi 14 maggio (il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale). Lo ha stabilito il decreto ministeriale del 22 aprile us, che ha escluso la struttura “dall’elenco delle sedi degli uffici del giudice di pace, mantenuti ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 7 settembre 2012, n° 156 “ (mantenuti, cioè, dagli enti locali, anche consorziati tra loro, come sembrava volessero fare i comuni facenti parte della unione dei comuni Amiata Val d’Orcia). Il decreto del ministro Orlando ripercorre le varie tappe della lunga vicenda che a un certo punto del suo evolversi sembrava proprio stesse per imboccare la strada giusta, con il passaggio al nuovo assetto gestionale, in completa autonomia dal governo centrale. A fine 2014, però, nella fase di avvio della operatività degli uffici mantenuti aperti, alcune sedi giudiziarie cominciano a evidenziare la presenza di criticità. Tra queste, in particolare, il ministero riferisce che nell’ambito del distretto di Firenze, con nota del 22 dicembre 2014, il presidente della corte di appello aveva comunicato che l’ente responsabile per il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace di Abbadia San Salvatore (il comune badengo medesimo), aveva mutato orientamento. E, con nota del 23 dicembre 2014, termine fissato per passare al nuovo assetto gestionale, “il comune di Abbadia San Salvatore ha rappresentato la possibilità di non poter sostenere l’onere finanziario per il mantenimento del rispettivo ufficio del giudice di pace, riservandosi di comunicare definitive determinazioni all’esito delle consultazioni, avviate con gli altri enti locali interessati e dell’analisi complessiva delle voci di spesa a bilancio”. Ma la storia non finisce qui. Mentre si continua a verificare la possibilità di un eventuale trasferimento del presidio giudiziario nel limitrofo comune di Piancastagnaio, presso la sede della unione dei comuni Amiata Val d’Orcia, il ministero riceve una ulteriore nota, quella del 20 marzo 2015, nella quale il comune di Abbadia San Salvatore comunica ufficialmente di non poter fare fronte “all’impegno economico connesso al mantenimento del locale ufficio del giudice di pace, evidenziando altresì la necessità di rientrare, nel più breve tempo possibile, nella disponibilità dell’immobile ospitante la struttura giudiziaria”. Detta nota viene valutata quale revoca della istanza di mantenimento del presidio giudiziario, che viene pertanto escluso dall’elenco delle sedi a carico degli enti locali e cessa pertanto di funzionare, con un passaggio di competenze, che vengono attribuite all’ufficio del giudice di pace di Montepulciano. L’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia aveva individuato in Nazzarena Canestri, dipendente dell’Unione, e in Mario Rosati, dipendente del comune di Piancastagnaio, le figure in grado di svolgere l’attività giurisdizionale. I due avevano seguito un iter formativo e dall’inizio dell’anno si sono dedicati con grande senso di responsabilità al delicato compito di gestire questa struttura. Quando tutto, però, era già stato deciso, anche sulla loro testa. Fonti. Corriere di Siena – Mariella Baccheschi]]>
Abbadia S. Salvatore. La chiusura dell'Ufficio del Giudice di Pace
- Autore dell'articolo:Marco Conti
- Articolo pubblicato:14/05/2015
- Categoria dell'articolo:Abbadia San Salvatore
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